Intervista alla donna che si propone per le primarie del centrosinistra
a cura di Augusto Mattioli
SIENA. “Credo in una città in movimento in cui “gli ultimi” possano non avere le briciole, ma sperare di migliorare le loro condizioni di vita. Credo in una città aperta che collabora con i Comuni della provincia per progettualità, vivibilità del territorio, mobilità”. Questa è la città che vorrebbe Anna Ferretti, che partecipa alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco alle prossime amministrative.
Primarie del Pd e poi, in caso di affermazione, un campagna elettorale molto impegnativa. E in caso di vittoria un duro lavoro da primo cittadino. Ma chi glielo ha fatto fare?
La passione! La passione per la mia città, per le bellezze e le eccellenze che vedo, per lo spirito che la anima nei momenti cruciali, il desiderio di “prendermi cura” dei cittadini senesi, mettendo a disposizione di tutti le mia esperienza e conoscenze, restituendo quel tanto che ho ricevuto in questi anni. Desiderio che condivido con un gruppo di persone che, come me, crede che Siena possa crescere, svilupparsi, diventare un’eccellenza nel panorama italiano.
Cosa le ha detto il cardinale Lojudice?
Quando gli ho comunicato che avevo deciso di intraprendere questa strada mi ha detto soltanto: “Se sei convinta, è un bel servizio che puoi fare alla tua città”.
Come vede il quadro complessivo della politica senese in vista delle amministrative?
Vedo tanta frammentazione e tanta divisione, un “palio” ad essere primi, più che a servire la città. Sono contenta invece di vedere unità di intenti all’interno del PD, che mi appoggia convintamente, ma anche con le altre forze del centrosinistra. E’ importante ritrovare l’unità dopo gli anni difficili passati, da qui si si può ripartire con lo spirito giusto per costruire”.
Il centrodestra è diviso tra partiti e la lista dei civici di Castagnini, che hanno sostenuto il sindaco De Mossi. Crede che ci sarà una ricomposizione o andranno divisi?
Non ne ho idea, è un mondo che onestamente è molto lontano da me, conosco molto poco le persone che ne fanno parte, non so se sono i soliti “giochini elettorali”, di cui si legge nei giornali. Ricordo che io politica partitica non ne ho mai fatta, in pratica, anche nel periodo in cui facevo l’assessore avevo obiettivi che erano il bene dei cittadini, più che l’attenzione alle correnti sotterranee.
E’ quasi certo che ci sarà il ballottaggio. Con chi si sentirebbe più sicura di vincere, se il centrosinistra riuscisse ad andarci? Quali voti dei perdenti sarebbe disponibile ad accettare?
Parlare di questo ora mi sembra molto prematuro, Devo superare le primarie, che saranno un primo passo e un riavvio di un percorso democratico di partecipazione rivolto a tutti i cittadini, che peraltro non vedo realizzarsi in molte altre realtà italiane. La mia storia personale è chiaramente tutta nell’ambito del centrosinistra e del pensiero riformista e da lì io non mi sono mai mossa. Poi sono in una coalizione e credo che correttamente la decisione la prenderemmo tutti insieme.
Quali sono i suoi punti fermi per il governo della città, partendo dalla sua esperienza alla Caritas?
Lavoro, giovani, casa, parità di genere, diritti, turismo, sviluppo delle eccellenze universitarie, musicali, artistiche, raccordo forte con gli enti cittadini e con i Comuni della provincia, sostegno forte allo sviluppo della Fondazione Biotecnopolo di Siena, tutela ambientale e sviluppo delle fonti di energia alternativa. Tutti argomenti da sviluppare con progetti che presenteremo strada facendo, perché credo in una città in movimento, in cui “gli ultimi” possano non avere le briciole, ma sperare di migliorare le loro condizioni di vita. Credo in una città aperta, che collabora con i Comuni della provincia per progettualità, vivibilità del territorio, mobilità. Ho visto con l’esperienza della Società della Salute come il lavorare in rete tra Comuni aiuti le persone di Siena e degli altri Comuni.
Che giudizio complessivo dà sul lavoro svolto dalla giunta De Mossi?
Il giudizio se lo stanno dando da soli, dividendosi. Il cambiamento non si è visto, certe scelte iniziali, di principio li hanno ingessati nell’intervenire, quando c’è stato bisogno di decisioni rapide. Anche le continue diatribe con il personale, le polemiche, i post “acidi” sono indicative di obiettivi non raggiunti.
Curriculum di Anna Ferretti
Laureata negli anni 70 all’Università di Siena, a Lettere e Filosofia, con una tesi sull’educazione degli adulti e una ricerca in tal senso fatta negli archivi di contrada, Ho fatto attività di volontariato in Caritas, per scelta di vita. Sono passata al mondo della Cooperazione sociale, dove con vari momenti sono rimasta fino agli anni 2010. Ho fatto il presidente di Cooperativa, di Consorzio, di Federsolidarietà regionale (tutti incarichi non retribuiti). In quegli anni ho lavorato in prima persona per l’aperura di servizi e strutture per minori e handicap tra cui varie RSA: a Chiusdino, la Sandro Pertini su appalto, ho partecipato alla realizzazione e gestione dei primi anni di casa Emmaus. Uscita dalla Cooperazione ho fatto il direttore della RA/RSA Ville di Porta Romana per le Pie Disposizioni per circa tre anni. Poi assessore con la giunta Ceccuzzi e poi con la giunta Valentini. Negli ultimi 4 anni volontariato a tempo pieno in Caritas Diocesana dove ho seguito in particolare i progetti sulla povertà estrema.