SIENA. Anna Ferretti, ex assessore e attualmente responsabile della Caritas diocesana, rappresenterà la componente Dem alle primarie del Pd, per le quali sono già in pista Ernesto Campanini di Iep Siena, e Massimo Vita. La lista si potrebbe allungare, specialmente se il Terzo Polo decidesse di rientrare nell’alveo del centrosinistra.
C’è quindi stato un ripensamento da parte dell’ex assessore al sociale, che a novembre dello scorso anno aveva smentito le voci di una eventuale candidatura alle primarie per indicare il prossimo sindaco della città.
(In aggiornamento)
Il post sulla pagina fb di Ferretti (h. 18)
“Se penso a Siena l’immagine che ho e che me la rappresenta è il Pellegrinaio del Santa Maria della Scala. In quei dipinti trovo racchiusi i valori profondi che l’hanno costruita e resa grande: accoglienza, cura, scienza, presa in carico delle persone, coniugate con sviluppo, crescita, movimento, costruzione del domani. E’ l’immagine che secondo me è mancata nel bel servizio che la RAI ha trasmesso domenica 8 gennaio nel programma “Paesi che vai”. Non sono un’autrice televisiva, ma è mancato il Pellegrinaio. In un certo senso è mancata l’anima vera della città. Siena ha tanti, tantissimi tesori, racchiusi in pochi spazi, ma ha anche davanti a sé un futuro da costruire che da quelle immagini non traspariva.
E’ per questo, che dopo tanto pensare, ho superato i miei dubbi e le mie perplessità e mi sono detta: ma io cosa posso fare per costruire questo futuro? E’ possibile, ha senso, alla mia età dare la disponibilità delle mie energie, della mie esperienze per mettermi in gioco, insieme a chi vorrà accompagnarmi e sostenermi, per lavorare nel concreto, per 5 anni, per la comunità senese? E ho detto “SI”. Voglio partecipare anche io, non da sola ma accompagnata spero da tante persone, alla costruzione di una prospettiva per la mia, la nostra città – annuncia – Se il centro sinistra deciderà di fare le primarie, come diversi hanno chiesto, se avrò i requisiti richiesti, parteciperò anche io, volentieri e con passione. Giusto partire da un percorso condiviso, giusto partire dal confronto, perché è nel confronto, nel dialogo, nel vivere le regole della democrazia, che si fanno passi in avanti.
vicina. Non siamo in guerra: abbiamo solo modi diversi di vedere i problemi e le soluzioni, scale delle priorità diverse; tutti però abbiamo un obiettivo comune: vogliamo rendere migliore la nostra città e soprattutto la sua qualità della vita. A urne chiuse chiunque sarà stato eletto alla guida della città non dovrà lasciarsi alle spalle “macerie” e “veleni” o sterili contrapposizioni, perché tutti saremo responsabilmente chiamati a collaborare per mettere in comune idee, proposte, risorse, che solo così potranno divenire un patrimonio di tutta la comunità”.