SIENA. Anche quest’anno il Sindacato Autonomo di Polizia ricorda le vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità con numerose manifestazioni su tutto il territorio nazionale denominate “Memorial Day”. Nella città di Siena, la mattina del 23 maggio, in concomitanza con tutte le province della Toscana, la Segreteria Provinciale SAP ha posizionato un cuscino di fiori alla Lizza accanto alla lapide commemorativa in ricordo dei caduti della Polizia di Stato, per commemorare tutti coloro che hanno pagato con la loro vita l’impegno profuso a favore della collettività.
Hanno partecipato rappresentanti della segreteria provinciale S.A.P., i rappresentanti dell’A.N.P.S. e il Cappellano della Polizia di Stato. Quest’anno cade il 32° anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino con le loro scorte e come ogni anno, ha così commentato il segretario provinciale di Siena Andrea Bensi, il S.A.P. nel mese di maggio vuole ricordare tutte le vittime del dovere. Il Memorial Day è un’occasione per mostrare vicinanza e rispetto ai familiari delle vittime. Ma ricordare non è soltanto una forma di rispetto, è un dovere, è un modo per dimostrare che per cambiare la realtà è fondamentale impegnarsi ogni giorno affinché la storia non si ripeta.
Il S.A.P. vuole mantenere vivo il pensiero a tutte le vittime del terrorismo e delle criminalità e alle famiglie che portano i segni del lutto e della profonda sofferenza. Chi ha pagato con il sacrificio della vita nel compimento del proprio dovere deve rappresentare un patrimonio collettivo e condiviso di memoria da tramandare a tutte le generazioni, ma in particolare ai giovani che devono sapere per non dimenticare. Con l’associazione “Memorial Day” si vuole contribuire a mantenere vivo il ricordo e promuovere i valori che si ispirano alla legalità e alla giustizia, perché deve rimanere vivo nella memoria chi ha sacrificato la vita per un paese migliore e questa testimonianza deve raggiungere tutti perchè un Paese senza memoria rischia di commettere gli stessi errori nel futuro.