"Registriamo già un forte rallentamento delle attività lavorative con una diminuzione delle ore lavorate e la sempre maggiore difficoltà di liquidità delle imprese"
SIENA. “Con la decisione del Governo di bloccare l’acquisto dei crediti da parte delle Regioni, senza una soluzione strutturale alternativa, ci sarà una grave crisi sociale ed economica per famiglie e imprese senesi”. Lo sottolinea il presidente Ance Siena, Giannetto Marchettini, dopo che l’Esecutivo ha inserito nel decreto-legge sul Pnrr una norma, che, di fatto, blocca la facoltà degli enti pubblici di acquistare i crediti incagliati derivanti dai bonus edilizi.
“Dall’osservatorio della nostra Cassa edile registriamo già un forte rallentamento delle attività lavorative con una diminuzione delle ore lavorate e la sempre maggiore difficoltà di liquidità delle imprese della provincia di Siena”, aggiunge Marchettini.
Secondo le stime dell’Associazione nazionale costruttori edili in Italia ci sono oltre 15 miliardi di crediti bloccati e gli effetti macroeconomici potrebbero essere estremamente preoccupanti: 25.000 imprese a rischio fallimento e 130.000 posti persi nel settore delle costruzioni. Una situazione che, anche nel Senese, provocherà problemi su centinaia di cantieri, imprese, lavoratori e famiglie.
“Con il blocco dell’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, che si stavano facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica, sottovalutata dalle amministrazioni centrali, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie”, aggiunge Marchettini.
“E’ da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere – prosegue ancora il presidente Ance Siena -. Senza un segnale immediato da parte del Governo su una soluzione concreta e strutturale per sbloccare i crediti rischiamo una reazione dura da parte di cittadini e imprese disperati. Abbiamo il dovere di dare risposte e di individuare una soluzione”.