De Mossi tentenna, Marzi pure. Il Pd tace e spera che qualcuno abbia qualche idea...
di Augusto Mattioli
SIENA. “Pendiamo tutti dalle labbra del sindaco”. Ce lo confida una persona a stretto contatto di Luigi De Mossi, che sta ancora sfogliando la margherita per decidere cosa fare del suo futuro di amministratore. Aveva detto spesso che avrebbe sciolto la riserva dopo le politiche, che sono ormai lontane, ma ancora l’area di centro-destra, dove è ormai preponderante Fratelli d’Italia, non ha una persona da indicare come primo cittadino. Il partito senese della presidente del consiglio non sembra entusiasta di una conferma di De Mossi (tra l’altro, non c’è molto feeling tra lui e il capogruppo Fdi in Consiglio comunale, Maurizio Forzoni). Il sindaco, di recente, ha avuto l’endorsement di Giovanni Donzelli, dirigente nazionale di FdI, ma a molti è sembrato più che altro un atto dovuto. Di conseguenza, il centro-destra è alla ricerca di una personalità in grado di aggregare le varie forze della coalizione, che aveva portato alla sua storica affermazione dopo anni di governo del centro-sinistra.
Si parla di Marrocchesi Marzi che alle suppletive per il seggio vacante alla Camera dei deputati aveva cercato di contrastare Enrico Letta, segretario del Pd, ma l’imprenditore in questo momento non parrebbe attratto da una candidatura, forse aspettando una maggiore chiarezza nei programmi di governo della città. O anche dello stesso Emanuele Montomoli per il quale destra o sinistra nell’amministrazione della città “pari sono”, ma dovrebbe prima risolvere il problema del conflitto d’interesse.Va ricordato che la coalizione che elesse De Mossi nel 2018 è attualmente piuttosto sfilacciata.
Chi pende da “altre labbra” (anche se non si sa di chi) sono gli elettori e simpatizzanti del Pd, entrato in crisi dopo la sconfitta politica alle elezioni nazionali. Una crisi forse più forte a Siena, dove il partito non dà quasi più segni di vita, salvo attraverso qualche sporadico comunicato stampa. Ma per quanto concerne iniziative concrete riguardo alle amministrative del 2023 in questo partito c’è un assoluto silenzio che non promette niente di positivo.
Mercoledì scorso all’università è stato presentato il libro di Giacomo Paoli, già presidente di circoscrizione, attualmente di una sinistra generica, in attesa di un approdo concreto. Paoli ha presentato il volume, ricavato da una elaborazione della sua tesi di laurea, dal titolo “Dal potere al declino”, nel quale ripercorre la storia della sinistra a Siena, dal Pci in poi. La domanda è: il declino di questa sinistra è irreversibile? Se continua a non dare segni di vitalità sembrerebbe proprio di sì.