Un'occasione per gli studenti nella prima Giornata nazionale dell'ascolto dei minori

SIENA. In occasione della prima giornata nazionale dell’ascolto dei minori, stabilita dal Governo per oggi 9 aprile 2025, le classi 1A del Liceo Classico e 1A del Liceo Musicale dell’Istituto Piccolomini di Siena hanno scelto di realizzare un’attività che, in modo originale e profondo, ha unito la tradizione della scrittura con il valore dell’ascolto. Gli studenti delle due classi, accompagnati dalle insegnanti di Lettere Stefania Giosa e Elena Bozzi, hanno ospitato all’interno dell’Istituto un’esperta calligrafa, Adele Boriosi, la cui passione per quest’arte ha reso l’esperienza ancora più coinvolgente e motivante.
Sotto la guida esperta di Adele Boriosi, gli studenti hanno avuto l’opportunità di fare un viaggio nel tempo attraverso gli strumenti e le tecniche della calligrafia. Hanno avuto modo di conoscere l’evoluzione degli strumenti di scrittura, dal calamo alla penna d’oca, fino ad arrivare alla moderna penna a sfera, e di comprendere come anche i supporti siano cambiati nel tempo, passando dal papiro alla pergamena e alla carta. Hanno potuto toccare, annusare e vedere da vicino gli ingredienti degli inchiostri e le risorse naturali utili alla creazione di colori per le miniature e la tintura dei tessuti. Attraverso la spiegazione del lento e ponderato processo di creazione della calligrafia, gli alunni e le alunne hanno avuto l’opportunità di riflettere sul valore delle parole scritte e sul loro potere di comunicazione. In un mondo veloce e tecnologico, essi hanno potuto riscoprire l’arte della calligrafia come strumento di espressione, ma anche come momento di riflessione profonda su come, attraverso l’ascolto, si può imparare a comprendere meglio se stessi e gli altri.
Adele Boriosi ha spiegato: “La calligrafia non è solo un atto di scrittura, ma un atto di ascolto. Ogni parola che scriviamo è il frutto di un pensiero che deve essere compreso prima di essere espresso. Quando tracciamo una lettera, dobbiamo ascoltare il nostro corpo, il nostro respiro e la nostra mente, perché è solo così che possiamo davvero comunicare qualcosa di autentico. Scrivere con passione è un atto che ci obbliga a prendere il tempo necessario per riflettere e ascoltare ciò che vogliamo dire”.
Con questa iniziativa le professoresse Giosa e Bozzi hanno voluto offrire ai propri studenti una possibilità di riflessione e crescita, mettendo al centro il diritto dei minori di essere ascoltati non solo attraverso le parole, ma anche attraverso l’espressione della propria interiorità e della propria creatività. La scrittura, infatti, è sempre stata uno dei mezzi più potenti per comunicare, ma oggi più che mai è anche un atto che richiede rispetto e attenzione verso gli altri.
Stefania Giosa, intervenendo sul tema dell’ascolto, ha affermato: “Oggi l’ascolto deve essere praticato in modo consapevole. Questo è il legame che ci unisce alla prima giornata nazionale dell’ascolto dei minori: imparare che ogni forma di espressione, anche quella scritta, può essere un atto di rispetto e di inclusione. La scrittura non è solo un gesto fisico, ma una pratica che ci connette al passato e ci proietta al futuro”.