Nella Local law 18 ci sono obbligo di registrazione e nel divieto di affitto per meno di 30 giorni
SIENA. “L’America spesso detta le tendenze, speriamo che succeda anche in questo caso”. Andrea Ginestrini, presidente provinciale Assohotel Confesercenti Siena, commenta e rilancia così l’entrata in vigore della Local law 18, il provvedimento che da questa settimana introduce misure più stringenti per i proprietari di immobili destinati alla locazione turistica breve. In particolare la novità sta nell’obbligo di registrazione, finora non previsto, e nel conseguente divieto di affitto per periodi inferiori a 30 giorni salvo che il proprietario non risieda anch’egli nello stesso immobile. Un cambio rilevante di scenario, riconfermato dopo la pronuncia di un giudice che lo scorso mese ha respinto il ricorso di Airibnb, e che non può lasciare indifferente chi si occupa di turismo in Italia.
“Il sistema normativo è diverso, nel nostro paese interventi di questo tipo non possono essere adottati dai singoli comuni anche Firenze sta per approvare un limite per i nuovi affitti brevi nel centro storico – fa notare Ginestrini – il primo pensiero va soprattutto al Ministero del Turismo ed al disegno di legge presentato a inizio estate, che aveva un approccio ben più blando rispetto a quello newyorchese limitando a impedire i soggiorni per una sola notte. Assohotel nazionale ha stimato che negli ultimi 10 anni quasi 2800 hotel da una o due stelle abbiano dovuto chiudere per effetto degli affitti brevi. Una tipologia di offerta che si è sviluppata approfittando di un vuoto normativo che ha consentito di evitare costi e adempimenti tipicamente richiesti alle imprese ricettive”. Ginestrini ricorda anche che sviluppare flussi che si appoggiano su alloggi non registrati, per la collettività significa anche imposte di soggiorno non incassate a fronte di costi crescenti per spazzatura, infrastrutture e sicurezza: “ci aspettiamo ora che in anche in Italia ci si faccia carico di questa situazione”.