L'ex presidente di Mps Mussari era stato assolto in prima istanza
SIENA. (a. m.) Il fatto non sussiste. Con questa motivazione la Corte di appello di Firenze ha assolto – nel processo avente come tema la privatizzazione dell’aeroporto di Ampugnano – gli imputati del reato di falso in atto pubblico: l’ex presidente della società dell’aeroporto Enzo Viani, l’ex consigliera di Cassa depositi e prestiti Luisa Torchia e due componenti della commissione di valutazione della procedura di privatizzazione per il quale era emersa la candidatura a portarlo avanti del fondo Galaxi Antonio Romoli e Raffaele Rizzi.
Nel processo di primo grado era imputato anche l’ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari, con l’accusa sempre di falso in atto pubblico ma era stato assolto per non avere commesso il fatto, motivazione per la quale non era stato fatto appello. Il pm Antonino Nastasi da mesi pm a Firenze, ma che era a Siena quando iniziò nel 2009 l’incbiesta sulla privatizzazione dell’aeroporto (Inchiesta da cui si disse allora è iniziata quella su Mps e l’acquisto di Banca Antonventa), si era appellato, chiedendo di confermare le sentenze del tribunale di Siena con la motivazione “il fatto non costituisce reato”. Facendo quindi intendere che il fatto c’era stato,
La corte di appello di Firenze ha invece stabilito che “il fatto non sussiste” e quindi non c’è falso in atto pubblico in tutto questo processo.
Le relative indagini iniziarono nel 2009 e il processo di primo grado si concluse nel 2017 con l’assoluzione da parte del tribunale di Siena per gli otto imputati di allora, quattro dei quali non hanno presentato appello. Nei momenti di maggiore discussione sulla privatizzazione dell’impianto si parlò di un megaprogetto, che avrebbe dovuto far arrivare a Siena e ripartire ben 4 milioni di viaggiatori.
Progetto mai concretizzatosi ma che creò non poche polemiche in particolare da parte degli abitanti di Sovicille.