Servono a ristrutturare il debito di 315 e garantire gli investimenti sul territorio
SIENA. 143 milioni di euro per ristrutturare il debito e garantire gli investimenti sul territorio. Ieri, 30 giugno, Acquedotto del Fiora ha sottoscritto il finanziamento, deliberato nei giorni scorsi dai consigli di amministrazione del Fiora, Banca MPS, Banca Popolare di Milano, Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San Paolo e UBI Banca, che permetterà di ristrutturare il debito contratto per finanziare i 315 milioni di euro di investimenti già realizzati e continuare nell’importante opera di infrastrutturazione del territorio servito, completando entro il 2026 – data di scadenza della convenzione di affidamento – il totale degli investimenti di circa 550 milioni di euro previsti dall’attuale piano di ambito.
Da qualche anno Acquedotto del Fiora sta investendo circa 40 milioni di euro all’anno, 96 euro per abitante, che collocano il gestore al primo posto per investimenti in Toscana e nelle primissime posizioni in Italia (dove la media è di poco più di 30 euro per abitante, fonte Blue Book 2014) e in Europa (dove la media è circa 80 euro per abitante, fonte Blue Book 2014).
Questi dati confermano lo stato di arretratezza del settore in Italia, dove il volume degli investimenti previsto dai diversi piani di ambito è di 38,7 miliardi mentre per colmare il deficit infrastrutturale, soprattutto nella depurazione, e garantire una adeguata manutenzione di reti e impianti sarebbero necessari almeno 64 miliardi di euro.
La situazione delle infrastrutture nel territorio delle province di Grosseto e Siena non differisce da tale quadro nazionale e nemmeno le modalità di finanziamento degli investimenti dove la quasi totalità delle risorse economiche utilizzate deriva dalla tariffa. Quella applicata da Acquedotto del Fiora è allineata alla tariffa degli altri gestori toscani, nonostante l’ATO 6 Ombrone abbia la più bassa densità di popolazione d’Italia: è il 4° ambito ottimale per estensione territoriale (dietro agli ambiti regionali Puglia, Basilicata e Sardegna) ma solo il 50° in relazione agli abitanti residenti. In tale situazione, con i costi proporzionali anche all’estensione territoriale e i ricavi proporzionali solo agli utenti, risulta evidente quanto sia importante la gestione ottimale dell’accesso al credito in relazione alla mole degli investimenti previsti dal piano di ambito.
“Il percorso per arrivare al finanziamento è stato lungo e complesso – commentano Tiberio Tiberi e Aldo Stracqualursi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Acquedotto del Fiora – Ora che è giunto al termine, possiamo dichiararci soddisfatti per l’obbiettivo raggiunto. Si tratta di una delle più importanti operazioni di finanziamento degli investimenti nel sistema idrico integrato concesso ad una monoutility realizzate in Italia fino ad oggi per la consistenza degli importi e per l’entità dei tassi concessi dal pool di 4 delle più importanti banche nazionali oltre a Casa Depositi e Prestiti e MPS Capital Service. È un risultato importante ottenuto in collaborazione con la struttura “Finance” di Acea che consente ad Acquedotto del Fiora di chiudere definitivamente la fase iniziata nel 2007 di reperimento delle risorse finanziarie necessarie a garantire i 550 milioni di investimento previsti dal piano di ambito entro il 2026. Il contratto stipulato ieri, 30 giugno, metterà il gestore in condizione di continuare nell’importante opera di infrastrutturazione del territorio, adeguandolo agli standard europei per quanto riguarda il sistema idrico integrato, per offrire un servizio sempre migliore ai cittadini serviti e creare anche ricadute positive in termini di sviluppo del territorio, di qualità del servizio di distribuzione di acqua potabile e di sostenibilità ambientale, grazie gli investimenti che potranno essere portati a termine nell’ambito della depurazione”.