Piccini sottolinea il "curioso caso" dell'accordo tra curatela e banca
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SIENA. Da Pierluigi Piccini riceviamo e pubblichiamo.
“Apprendiamo dalla stampa cittadina che la curatela del’Ac Siena ha trovato un accordo economico e risarcimentale con Mps. Questa notizia viene archiviata senza alcuna riflessione e senza alcuna valutazione del fatto. Non si prende parte. Eppure qualcosa significa e veniamo al punto.
Il Mps, che dovrebbe essere considerato, come in realtà è, la persona giuridica offesa dai reati posti in essere da una serie ben definita di “attori”, paga al posto di questi.
C’è qualcosa che non torna e questo qualcosa è evidente a tutti coloro che si mettano a riflettere sulle notizie. I salvati sono sempre gli stessi. Ancora.
Si apprende che l’importo è molto elevato e che è già stato corrisposto con molta solerzia.
L’mporto, di cui non è dato sapere l’ammontare, è stato pagato dai contribuenti italiani e ovviamente dai senesi. E’ inutile ricordare che la maggioranza delle azioni del Mps è detenuta dal Ministero del Tesoro. Siamo costretti a ricordare che chi prende queste decisioni, oggi, è doppiamente responsabile nei confronti della Banca e dei contribuenti, essendo il Monte, di fatto, una banca pubblica.
Non sono principi astratti ma capisaldi nel convivere civile e democratico. Quindi ricapitolando: la curatela è stata risarcita con moneta sonante, gli imputati (ad esclusione di Mezzaroma, ma non a caso) hanno goduto della revoca della costituzione di parte civile e i cittadini hanno pagato quello che avrebbero dovuto pagare, se condannati, gli imputati”.