Sono Roberto Barzanti, Stefano Mancuso, Gian Piero Maracchi e Valentino Mercati
SIENA. All’unanimità l’assemblea ordinaria dell’Accademia dei Fisiocritici ha proclamato soci onorari quattro personalità del mondo culturale e scientifico italiano e internazionale: Roberto Barzanti, Stefano Mancuso, Gian Piero Maracchi, Valentino Mercati. Sarà loro consegnato il diploma dal Presidente dell’Accademia Mauro Cresti il prossimo 1 giugno nel corso della cerimonia inaugurale del 327° anno fisiocritico.
Uomo di cultura a trecentosessanta gradi che spazia dalla letteratura alle arti, a cinema, radio, tv e all’impegno civile e politico, Roberto Barzanti ha condotto i suoi studi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa e presso la Scuola Normale Superiore della stessa città, occupandosi in particolar modo di letteratura italiana moderna e contemporanea e di storia politica contemporanea. Sindaco di Siena dal 1969 al 1974 e deputato al Parlamento europeo dal 1984 al 1999, Barzanti è presidente dell’Associazione “Giornate degli Autori” che raggruppa autori di cinema, da diciassette anni è presidente dell’Accademia Senese degli Intronati e dal 2012 anche della Biblioteca Comunale degli Intronati. Parallelamente all’impegno politico ed istituzionale, ha svolto una intensa attività di docenza, ricerca e pubblicistica. Ha tenuto insegnamenti, corsi e seminari presso la Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri di Siena, la LUISS Guido Carli di Roma, la Stanford University di Firenze, l’Università di Siena e quella di Pisa. Non si contano gli studi, le conferenze, i saggi storici e letterari su personaggi illustri del mondo letterario, artistico e civile. Barzanti ha anche legato il suo nome ad una rinnovata e moderna analisi per la comprensione della tradizione del Palio di Siena e all’esame dei problemi relativi alla tutela del patrimonio architettonico toscano. Nel luglio 2010 è stato insignito dal Capo dello Stato dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana”.
Scienziato di prestigio internazionale Stefano Mancuso è professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale con sedi a Firenze e in Giappone ed è membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior. Socio dell’Accademia dei Georgofili e di numerose altre società scientifiche internazionali, Mancuso ha insegnato in università giapponesi, svedesi e francesi. Nel 2012 “La Repubblica” lo ha indicato fra i venti italiani destinati a cambiarci la vita e nel 2013 il “New Yorker” lo ha inserito nella classifica dei “world changers”. Con la sua start-up universitaria PNAT ha brevettato Jellyfish Barge, il modulo galleggiante per coltivare ortaggi e fiori completamente autonomo dal punto di vista di suolo, acqua ed energia, presentato all’EXPO Milano 2015, che si è aggiudicato il Premio Internazionale per le idee innovative e le tecnologie per l’agribusiness dell’UNIDO (United Nations Industrial Development Organization). Nel 2013 ha pubblicato con Alessandra Viola “Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale“, tradotto in 17 lingue, che nello stesso anno ha ottenuto il Premio nazionale per la divulgazione scientifica dell’Associazione italiana del libro e nel 2016 è stato proclamato “The Science Book of the Year” dal Ministero della Ricerca Scientifica austriaco.
Nel suo volume appena edito “Plant Revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro“, Mancuso spiega come per migliorare la nostra vita non possiamo fare a meno di ispirarci alle piante, organismi sociali sofisticati ed evoluti, che offrono la soluzione a molti problemi tecnologici e di ogni tipo. Occasione per sentire lo scienziato palare di questi temi sarà la conferenza “Futuro vegetale. Le piante come modello” in programma all’Accademia dei Fisiocritici venerdì 5 maggio alle ore 17.
Sarà il neo-socio onorario Gian Piero Maracchi a tenere la prolusione sul tema “Globalizzazione e agricoltura” alla inaugurazione del 327° anno fisiocritico il 1 giugno. Laureato in Scienze Agrarie, Maracchi è stato professore ordinario di Agrometeorologia e Climatologia dell’Università di Firenze dal 1986 al 2010 e attualmente è professore emerito. Responsabile e docente del Master in Meteorologia e Climatologia Applicate dell’Università di Firenze, è fondatore e presidente del Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile – LaMMA; fondatore, già presidente e vicepresidente, della Fondazione per il Clima e la Sostenibilità (FCS); fondatore e già direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR e presidente del Centro Studi per l’Applicazione dell’Informatica in Agricoltura. Membro di numerose Accademie italiane – tra le quali l’Accademia delle Scienze detta dei XL, l’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, l’Accademia di Scienze Forestali, l’Accademia della Vite e del Vino – dal 2014 è presidente dell’Accademia dei Georgofili. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti anche internazionali. Ha svolto attività di direzione e coordinamento di progetti nazionali ed internazionali con particolare riferimento alle applicazioni della climatologia e della meteorologia per gli effetti su agricoltura, suoli e attività industriali. È autore di oltre 450 lavori scientifici su qualificate riviste nazionali ed internazionali e numerose pubblicazioni tecniche e didattiche.
Nato in una famiglia di artigiani, Valentino Mercati acquista nel 1975 una fattoria in località Aboca (deriva da Camepizio, una pianta medicinale dalle proprietà depurative, largamente usata in antichità che in dialetto toscano veniva chiamata “Abiga”), a pochi chilometri da Sansepolcro (Arezzo) dove è nato, e alla fine del 1977 inizia il progetto di coltivazione e trasformazione di piante utili al benessere dell’uomo. Nasce così l’azienda familiare di cui oggi Mercati è anche presidente: Aboca che, oltre ad essere leader nel settore dei dispositivi medici e degli integratori alimentari a base di complessi molecolari naturali, contribuisce alla ricerca scientifica sulle sostanze vegetali e sul loro uso terapeutico. Con un fatturato di oltre 100 milioni di euro e i suoi mille ettari di superficie, Aboca coltiva 70 specie di piante medicinali, produce 2.300 tonnellate di prodotto fresco essiccato, è titolare di 16 brevetti internazionali, esporta in 15 paesi e i prodotti sono distribuiti attraverso farmacie, parafarmacie, escluse volutamente le profumerie. Occupa oltre 1000 dipendenti e più di 100 agenti. Nel 2002 Mercati crea “Aboca Museum”, il museo delle erbe, l’unico al mondo dedicato alla storia del millenario rapporto tra l’uomo e le piante medicinali attraverso le fonti del passato: erbari, libri di botanica e farmaceutica, antichi mortai, ceramiche e vetrerie. Accademico del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma, il cavalier Mercati ha realizzato anche la “Biblioteca Antiqua” che raccoglie 1.500 volumi pubblicati dai primordi della stampa fino ai primi decenni del XX secolo relativi all’uso curativo delle piante. Nel 2014 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e nel 2016 l’Università di Pisa gli ha conferito la laurea honoris causa in Biotecnologie vegetali e microbiche.