I contribuenti senesi risparmieranno 8 milioni di euro l’anno, circa 400 euro a famiglia
SIENA. Il Sole 24 Ore ha pubblicato oggi le aliquote TASI ed IMU dei capoluoghi italiani, in vista del saldo dell’imposta che scade il 16 dicembre 2015. L’aliquota di Siena è del 2,7 per mille e si colloca in una posizione mediana rispetto alle altre città. Siena ha previsto anche detrazioni per i redditi più bassi e per la presenza di figli nel nucleo familiare poiché, “insieme alle forze politiche di maggioranza – precisa il Sindaco Valentini – abbiamo introdotto una ragionata gamma di agevolazioni ed esenzioni di carattere sociale. Ma l’evento più importante ed atteso da migliaia di famiglie è che il 16 dicembre sarà l’ultimo appuntamento con la tassa comunale sulla prima casa, che dal 2016 verrà abolita”.
Il beneficio per le famiglie senesi sarà di quasi 8 milioni di euro; ciò significa che la famiglia media risparmierà oltre 400 euro sulla casa in cui abita. Dato che i valori degli immobili, ma soprattutto le rendite catastali di Siena sono fra le più alte in Italia, ne risulta un beneficio fra i più rilevanti in assoluto in tutto il Paese.
“La decisione del Governo – aggiunge Valentini – produce un risparmio per i contribuenti che i Comuni non sarebbero mai stati in grado di porre in atto, se non attraverso la compensazione integrale da parte dello Stato, con l’effetto di aumentare i redditi disponibili dei cittadini, oltre alle altre manovre relative al rilancio dell’occupazione e degli investimenti tramite incentivazione alle imprese. Ad eccezione delle case di lusso – ricorda il sindaco – le tasse sulla prima casa dei senesi non erano al massimo poiché l’aliquota è stata fissata al 2,7 rispetto al tetto del 3,3. Nemmeno le addizionali comunali sull’Irpef sono al massimo perché nonostante il bilancio comunale sia stato colpito duramente dalla fine repentina e totale dei contributi della Fondazione MPS, oltre a tagli fra i più alti d’Italia nei trasferimenti statali, l’Amministrazione Comunale è riuscita ad operare razionalizzazioni profonde ed importanti vendite patrimoniali, abbattendo il debito e riportando in equilibrio i conti, senza sacrificare servizi essenziali per la popolazione”.