SIENA. La città ricorda oggi Sant'Ansano martire, patrono Siena e suo battezzatore. La data del primo dicembre è anche quella dell'inizio dell'Anno contradaiolo, che trova la sua celebrazione nella processione solenne delle 17 consorelle da piazza del Campo alla cattedrale, dove l'arcivescovo Buoncristiani concelebrerà la funzione religiosa presso l'altare dedicato al santo. La processione inizierà alle 17, la messa alle 17,30.
La storia del santo
Secondo alcune fonti Ansano nacque a Roma intorno al 284. dal senatore Tranquillino dell'antica famiglia Anicia. Venuto a contatto con ambienti cristiani, si fece battezzare e per qualche anno coltivò di nascosto la nuova fede. Fu proprio il padre a denunciarlo all'imperatore, che lo fece imprigionare e torturare. Ansano riuscì a evadere e si rifugiò prima a Bagnoregio (Viterbo) e poi ad Allerona (Orvieto). Invitato da un angelo giunse poi a Siena, di cui divenne l'evangelizzatore finché il proconsole romano Lisia lo fece arrestare e condannare a morte sul rogo. Ma un nuovo prodigio lo salvò: le fiammesi spensero non appena il santo vi fu gettato sopra, Alla fine Ansano fu decapitato per spada sulla riva dell'Arbia il 1 dicembre del 303 a soli ventanni.
Il corpo rimase sepolto per circa ottocento anni a Dofana, e nel 1107 il vescovo di Siena Gualfredo e quello di Arezzo Gualtiero raggiunsero un accordo e il 6 febbraio i senesi andarono a disseppellire i resti di Ansano per trasportarli solennemente nel proprio duomo accanto a Crescenzio, Savino e Vittore, compatroni della città; la testa del santo fu portata invece nella cattedrale aretina, dove è ancora oggi custodita. Il corpo di Ansano fu venerato nel duomo di Siena fino al 1359, quando andò bruciato da un fulmine. Rimangono il braccio sinistro a Dofana e il braccio destro in un reliquiario d'argento in duomo.
Il culto di Ansano ebbe una rapida diffusione e come patrono compare ad esempio nella vetrata circolare dell'abside del Duomo di Siena e nelle "Maestà" di Duccio di Boninsegna e di Simone Martini
La storia del santo
Secondo alcune fonti Ansano nacque a Roma intorno al 284. dal senatore Tranquillino dell'antica famiglia Anicia. Venuto a contatto con ambienti cristiani, si fece battezzare e per qualche anno coltivò di nascosto la nuova fede. Fu proprio il padre a denunciarlo all'imperatore, che lo fece imprigionare e torturare. Ansano riuscì a evadere e si rifugiò prima a Bagnoregio (Viterbo) e poi ad Allerona (Orvieto). Invitato da un angelo giunse poi a Siena, di cui divenne l'evangelizzatore finché il proconsole romano Lisia lo fece arrestare e condannare a morte sul rogo. Ma un nuovo prodigio lo salvò: le fiammesi spensero non appena il santo vi fu gettato sopra, Alla fine Ansano fu decapitato per spada sulla riva dell'Arbia il 1 dicembre del 303 a soli ventanni.
Il corpo rimase sepolto per circa ottocento anni a Dofana, e nel 1107 il vescovo di Siena Gualfredo e quello di Arezzo Gualtiero raggiunsero un accordo e il 6 febbraio i senesi andarono a disseppellire i resti di Ansano per trasportarli solennemente nel proprio duomo accanto a Crescenzio, Savino e Vittore, compatroni della città; la testa del santo fu portata invece nella cattedrale aretina, dove è ancora oggi custodita. Il corpo di Ansano fu venerato nel duomo di Siena fino al 1359, quando andò bruciato da un fulmine. Rimangono il braccio sinistro a Dofana e il braccio destro in un reliquiario d'argento in duomo.
Il culto di Ansano ebbe una rapida diffusione e come patrono compare ad esempio nella vetrata circolare dell'abside del Duomo di Siena e nelle "Maestà" di Duccio di Boninsegna e di Simone Martini