La bozza di progetto parte dal 1348, anno della rinascita
SIENA. Al fine di sostenere e promuovere l’ambito titolo di “Capitale Italiana della Cultura” – ottenuto lo scorso dicembre mediante il Consiglio dei Ministri all’interno del quale il decreto Franceschini designò Siena, insieme a Ravenna, Perugia, Cagliari e Lecce, capitale italiana della cultura per il 2015 ( città sconfitte lo scorso ottobre da Matera nella gara per il titolo di capitale europea della Cultura 2019 ) – il progetto senese ha deciso di trarre spunto dalla rinascita culturale della città avvenuta dopo il 1348, anno in cui la peste uccise quasi la metà della popolazione, e dopo il quale lo spazio pubblico cittadino fu percepito e usato in maniera innovativa, aprendo le strade verso lo splendido e fiorente periodo storico, definito “Rinascimento”.
Sedimentando le basi su questo, è stato deciso di rievocare una figura eccezionale come quella di Ambrogio Lorenzetti – pittore italiano e maestro della scuola senese che fu attivo dal 1319 al 1348, distinguendosi per la forte componente allegorica e complessa simbologia delle sue opere mature e per la profonda umanità dei soggetti rappresentati e dei loro rapporti – che morì, come il fratello Pietro, durante quella terribile epidemia nell’antico ospedale del Santa Maria della Scala, oggi divenuto grande museo. Al grande maestro trecentesco verrà per la prima volta dedicata una mostra ed in questa prospettiva – per tutto il 2015 – saranno aperti al pubblico, proprio al Santa Maria della Scala, i restauri di alcune delle sue opere più straordinarie e celebri come: “Il Polittico di San Pietro in Castelvecchio – sul quale era in origine anche la firma del pittore – ; la tavola raffigurante il Redentore Benedicente dal museo diocesano di Siena, e la splendida “Maestà” conservata al museo di Belle Arti di Budapest. Oltre a Lorenzetti, ci sarà l’eccelso e famoso artista per strada – denominato “street artsit” – Clet Abraham ( pittore e scultore francese, figlio dello scrittore francese Jean Pierre Abraham ), il quale, a sostegno alle forme espressive di arte contemporanea, realizzerà un grande sorriso sulla facciata di Palazzo Pubblico per il progetto “Sorride Siena”. Con il medesimo intento sarà allestita una vesrione contemporanea del “Buongoverno” di Lorenzetti nelle aree suburbane – insieme ad artisti per strada, writers e residenti – dando vita al patrimonio della città insieme ai cittadini, secondo un processo partecipativo di costruzione del “nuovo buon governo”. Una settimana del contemporaneo per la prima voltà un irà le tante realtà creative senesi: ci sarà spazio anche per la “Cracking Art” – installazione nel centro storico di arte contemporanea “ecologica”, e creazione di un “Calendario dell’avvento” molto particolare mediante l’apertura di 24 finestre delle tarde e piazze della città che ospiteranno opere di artisti contemporanei.
Per l’occasione sarà celebrata la nascita di Alberto Burri – artista e pittore italiano nato a Città di Castello il 12 marzo 2015 e deceduto a Nizza il 13 febbraio del 1995 – attraverso la grande figura senese di Cesare Brandi, il quale fu collezionista di quattro importanti opere dell’artista umbro e di altri grandi del Novecento come Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Giacomo Manzù e Filippo de Pisis, e saranno celebrati anche i 700 anni dalla nascita della “Maestà” di Simone Martini – pittore e minatore senese nato nel 1284, e considerato indiscutibilmente uno dei maestri della scuola senese e sicuramente uno dei maggiori e più influenti artisti del trecento italiano, l’unico in gradi di contendere lo scettro a Giotto – per la quale saranno realizzate nuove modalità di fruizione del capolavoro attraverso un’adeguata illuminazione e una segnaletica dedicata, insieme ad un nuovo percorso di visita di tutto il Museo Civico. Il 2015 sarà anche l’anno in cui vedrà la via Francigena pronta per l’inizo del Giubileo istituito da Papa Francesco, al fine di “ospitare” il cammino dei pellegrini. L’itinerario partirà da Siena il 1 dicembre, festa del Santo Patrono, e dopo aver percorso la via Francigena giungerà a Roma per l’apertura dell’anno santo dopo una settimana. Il vioggio programmato e designato dopo una scrupolosa e minuziosa cronaca del pellegrinaggio avvenuto in occasione del memorabile anno santo del 1600 della Compagnia di Santa Caterina in Fontebranda, coservata presso l’archivio di Stato di Siena. Infine, molte e di grande rilievo saranno le iniziative in programma dedicate all’imprenditoria culturale giovanile; per tale fine saranno pubblicati bandi a start-up in ambito di rigenerazione urbana e di attività ricreative e culturali in 3 luoghi suggestivi ma poco utilizzati del centro storico, come il “Mercatino di Camollia”, il “Tartarugone” – vecchio mercato di Siena in cui sarà realizzato un “Urban Bike center” dedicato alla mobilità sostenibile, e la Fortezza Medicea, uno spazio finalmente dedicato a musica e attività per i giovani in un innovativo spazio multimediale.
Questo progetto, davvero interessante e ricco di aspetti positivi e di impegni, il quale verrà finanziato dallo Stato attraverso l’assegnazione di 1mln di euro a ciascuna delle 5 città capitali italiane della cultura per il 2015 – lo scorso 11 marzo è arrivata la conferma da parte del Ministero della cifra promessa a ciascuna città – ( dal 2016 in poi sarà individuata e scelta una sola città ) fa registrare alcune note dolenti: manca ancora un programma effettivo con date, orari e luoghi disponibile ai cittadini, sia in versione cartacea che online, e sembra, ancora oggi, poco in sinergia e coerente con il programma di “Siena Capitale Europea della cultura 2019”; infatti, è importante ricordare che una delle basi su cui fonda l’intero progetto è di programmare degli eventi che si fondino sul lavoro già svolto per ottenere la nomina di “Capitale Europea della Cultura”.
Tra gli aspetti positivi, sicuramente la grande valorizzazione del patrimonio culturale e artistico senese che prenderà piede al Santa Maria della Scala, scardinando qualsiasi logica e strategia qualunquista che poteva benissimo basarsi sulla scelta di presentare al Santa Maria della Scala opere di artisti di fama mondiale ma che con Siena non hanno niente a che fare.