Il sindaco Valentini ha risposto a un’interrogazione del gruppo Siena Rinasce
SIENA. La situazione di Siena Biotech ancora all’attenzione del Consiglio comunale con l’interrogazione presentata nella seduta di ieri, 24 marzo, da Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce).
Neri, richiamando la messa in liquidazione della società da parte dell’azionista unico Fondazione MPS, ha citato una dichiarazione del sindaco Bruno Valentini, secondo cui “non avevamo informazioni dirette che la situazione potesse precipitare così rapidamente”. “Ma già nel maggio 2013 – ha aggiunto Neri – il sindaco aveva rilasciato un’intervista al quotidiano “l’Unità”, nella quale dichiarava che l’azienda avrebbe avuto un futuro solo se integrato con Fondazione Toscana Life Sciences (TLS, ndr) e con il Distretto regionale di Scienze della Vita, e prendeva l’impegno di aprire un confronto con la Regione Toscana per coinvolgere nel progetto Siena Biotech le istituzioni del territorio”. Il consigliere ha quindi chiesto al sindaco “di riferire le ragioni per le quali è trascorso un anno e mezzo senza che il suo impegno preso in campagna elettorale si sia tradotto in azioni concrete, prima di arrivare a una situazione di vera e propria emergenza”.
Il sindaco Bruno Valentini, dopo aver ribadito la solidarietà e la vicinanza ai lavoratori di tutta l’amministrazione, ha ripercorso la vicenda di Siena Biotech, “che paga le conseguenze di una strategia errata di utilizzo delle risorse di Fondazione MPS, basata non tanto sulla sostenibilità, quanto sul presupposto che le stesse non sarebbero mai finite. Nella missione di Fondazione MPS – ha detto Valentini – rientrano anche finalità di sviluppo economico, attraverso l’insediamento di attività produttive e compiti di ricerca scientifica. Ma è quanto meno discutibile, come al tempo fu peraltro segnalato da una Commissione di esperti formata dai professori Mauro Cresti e Paolo Neri e dal dottore Rino Rappuoli, che la scelta sia caduta su un progetto incentrato soltanto sulla ricerca molecolare, un ambito in cui le maggiori istituzioni europee e mondiali del settore dispongono di risorse quasi illimitate, potendosi permettere investimenti a lungo termine, e non su quella legata alla diagnostica o ai servizi. Fin dall’inizio del nostro mandato – ha continuato il sindaco – abbiamo stimolato l’attuazione degli impegni assunti con il Protocollo di collaborazione per la valorizzazione del Polo tecnologico sulle Scienze della vita di Siena sottoscritto da Fondazione MPS, Regione Toscana, Provincia di Siena, Fondazione TLS , Università degli Studi di Siena e Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Un protocollo che, anche grazie all’ulteriore stanziamento di risorse finanziarie per 3 milioni di euro da parte della Regione, ha permesso di attivare un incubatore di imprese che aiuterà a riassorbire una parte dei lavoratori di Siena Biotech”.
Valentini ha poi informato l’aula che, attraverso il bando emanato da TLS, l’immobile di Siena Biotech è stato individuato come luogo dove poter collocare nuove imprese del settore e, quindi, recuperare il personale dell’azienda. “Dovrebbero essere occupate una dozzina di persone nella gestione dello stabilimento e nello Stabulario, e altre imprese possono assorbire ulteriori unità di personale. E’ inoltre in corso di valutazione una manifestazione d’interesse da parte di un’azienda straniera”.
Il sindaco ha ricordato le reiterate sollecitazioni istituzionali e sindacali a sostegno di Siena Biotech e dei suoi dipendenti: gli incontri con gli assessori regionali alla Sanità e alle Attività produttive, i ripetuti confronti coi lavoratori e le rappresentazioni sindacali, le interrogazioni parlamentari rivolte al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Proprio oggi – ha aggiunto il sindaco – ho firmato, insieme al presidente della Provincia, una lettera per il liquidatore di Siena Biotech nella quale abbiamo affermato la necessità di accelerare i tempi nella ricerca di nuove iniziative imprenditoriali, in ragione della procedura di licenziamento collettivo in corso, ed evitare quindi la perdita del patrimonio umano e professionale dell’azienda”.
Valentini ha concluso l’intervento informando l’aula che “nei prossimi giorni è in programma un incontro con il nuovo vertice di Glaxo Smith & Kline, insediatisi da pochi giorni nella conduzione degli stabilimenti senesi, per porre con forza, anche a questa azienda, il tema del recupero e del reimpiego del personale di Siena Biotech”.
Neri ha definito la risposta del sindaco “un brodino riscaldato” e lo ha criticato “perché non si vuole pronunciare su ciò che aveva sostenuto in campagna elettorale. Avrei voluto sentire qualcosa in più – ha affermato il consigliere – sulle offerte passate, quando la Fondazione MPS era già al corrente della crisi: se e perché sono state rifiutate le offerte di vendita degli asset di Siena Biotech da parte di operatori del settore e di organizzazioni che si occupano della cura delle malattie oggetto di ricerca. Credo che per questa città sarebbe una cattiva immagine abbandonare un pezzo così importante dell’attività scientifica e produttiva”.