L'Accademia dei Fisiocritici chiude al pubblico "nella più totale incuria e disattenzione dei poteri pubblici"
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SIENA. Un nuovo passo falso per la vita culturale della città nell’anno in cui Siena è Capitale Italiana della Cultura: la storica Accademia dei Fisiocritici chiude al pubblico.
Un altro pezzo della cultura senese si abbuia nella più totale incuria e disattenzione dei poteri pubblici che si distinguono per il disinteresse per i luoghi reali in cui si articola il vivere collettivo e culturale.
Il Comune in tutto questo cosa fa? Sonnecchia rispettoso delle non ingerenze e chi ci rimette naturalmente è la città. L’Accademia fondata nel 1691 da Pirro Maria Gabrielli ha maturato nell’800 un interessante Museo di Storia Naturale, quello che i senesi del primo novecento chiamavano il Museo della Rosa. Un vanto scientifico in una città ricca di arte; ora il Museo chiude al pubblico e Siena diminuisce di fatto le proprie capacità attrattive e di offerta culturale. Non sembra una politica lungimirante.
Tra qualche giorno l’Università organizza un percorso partecipativo dal titolo “Siena siamo noi”, finanziato con fondi regionali per quarantamila euro, e contemporaneamente rende impossibile la sopravvivenza di una delle più antiche istituzioni senesi. Forse con minore miopia e con una maggiore collaborazione tra le istituzioni senesi si sarebbero potuto cercare anche in Regione fondi per tenere aperto al pubblico il Museo dell’Accademia.
Crediamo che la cittadinanza non debba sopportare inerme gli errori dell’attuale classe di dirigenza politica che, privata per i propri errori delle munifiche prebende della Fondazione, ora non sa interpretare il cambiamento e lascia andare alla deriva importanti istituzioni della città.
Occorre costituire un comitato di cittadini che si attivi per la salvezza dei Fisiocritici e per il suo rilancio pubblico.
SI’ – Toscana a Sinistra – Siena