SIENA. La scorsa notte (10 giugno) la Compagnia carabinieri di Siena ha affiancato il comando Provinciale di Roma a conclusione di una operazione che aveva interessato i territori di Roma e Siena. Oltre 100 militari hanno lavorato congiuntamente per eseguire 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Siena – Ufficio GIP.
I fatti da cui ha preso avvio l'indagine risalgono al settembre 2009, a seguito di una serie ripetuta di furti in esercizi commerciali (soprattutto rivendite di tabacchi, in orario notturno e previa danneggiamento delle porte d’ingresso dei predetti locali), ubicati nelle aree di rifornimento carburante del raccordo autostradale Siena-Bettolle e della S.S. Siena-Grosseto. Questi reati hanno obbligato ad una articolata attività d’indagine tesa ad individuarne gli autori. Due i risultati precedenti agli arresti della scorsa notte: il 21 novembre scorso ad Orvieto e l'altro il 25 febbraio scorso a Roma con gli arresti, in flagranza di reato, di quattro persone di origine rumena.
Nel corso delle successive attività si scopriva che i furti sino ad ora accertati (8 nella Provincia di Siena ed ulteriori 57 consumati tra l’hinterland romano e le province di Viterbo, Terni e Rieti) erano stati organizzati e messi in atto da una nutrita ed organizzata banda appartenente, di fatto, a tre distinti sodalizi criminali, prevalentemente composti da soggetti di nazionalità rumena che, a secondo delle circostanze, interscambiavano i loro membri.
L’aspetto singolare e comune a ciascuno dei sodalizi è la ripetitività nel colpire più volte lo stesso esercizio commerciale, anche 4 volte nell’arco di un mese. In una circostanza, addirittura, anche due volte nella stessa nottata, dopo aver atteso che la pattuglia delle Forze dell’Ordine, intervenuta per il primo furto, si fosse allontanata. L’estrema difficoltà di sorprende i malfattori in flagranza di reato era riconducibile al loro particolare modus operanti caratterizzato da: accurato sopralluogo e scelta dell’obiettivo; reperimento in loco degli strumenti atti allo “sfondamento” e/o allo “scasso”; controllo costante dell’obiettivo; intervento con almeno due squadre, in collegamento fra loro con modalità “conferenza telefonica”, di cui una impegnata ad eseguire il furto e l’altra con compiti di “palo-osservatore”; in caso di allarme improvviso, fuga dall’obiettivo previo occultamento della refurtiva in area circostante, per poi provvedere al successivo recupero da parte di altra squadra d’appoggio, una volta normalizzatasi la situazione.
A conclusione delle investigazioni sono stati anche deferiti in stato di libertà quali autori a vario titolo dei 65 furti scoperti, 24 persone, di cui 2 soltanto di nazionalità italiana, ma con ruoli di rilievo nel contesto del rispettivo sodalizio, nonché ricostruito i canali di ricettazione della merce asportata, costituita prevalentemente 4 proprietari di locali sulla capitale (rivendite di tabacchi), all’uopo deferiti per il reato di ricettazione. L’esecuzione dei provvedimenti, prevalentemente nel quartieri Casilino ed Anagnina di Roma, Guidonia e Ciampino, ha richiesto l’impiego di circa 100 militari.
Clicca qui per il video fornito da Carabinieri
I fatti da cui ha preso avvio l'indagine risalgono al settembre 2009, a seguito di una serie ripetuta di furti in esercizi commerciali (soprattutto rivendite di tabacchi, in orario notturno e previa danneggiamento delle porte d’ingresso dei predetti locali), ubicati nelle aree di rifornimento carburante del raccordo autostradale Siena-Bettolle e della S.S. Siena-Grosseto. Questi reati hanno obbligato ad una articolata attività d’indagine tesa ad individuarne gli autori. Due i risultati precedenti agli arresti della scorsa notte: il 21 novembre scorso ad Orvieto e l'altro il 25 febbraio scorso a Roma con gli arresti, in flagranza di reato, di quattro persone di origine rumena.
Nel corso delle successive attività si scopriva che i furti sino ad ora accertati (8 nella Provincia di Siena ed ulteriori 57 consumati tra l’hinterland romano e le province di Viterbo, Terni e Rieti) erano stati organizzati e messi in atto da una nutrita ed organizzata banda appartenente, di fatto, a tre distinti sodalizi criminali, prevalentemente composti da soggetti di nazionalità rumena che, a secondo delle circostanze, interscambiavano i loro membri.
L’aspetto singolare e comune a ciascuno dei sodalizi è la ripetitività nel colpire più volte lo stesso esercizio commerciale, anche 4 volte nell’arco di un mese. In una circostanza, addirittura, anche due volte nella stessa nottata, dopo aver atteso che la pattuglia delle Forze dell’Ordine, intervenuta per il primo furto, si fosse allontanata. L’estrema difficoltà di sorprende i malfattori in flagranza di reato era riconducibile al loro particolare modus operanti caratterizzato da: accurato sopralluogo e scelta dell’obiettivo; reperimento in loco degli strumenti atti allo “sfondamento” e/o allo “scasso”; controllo costante dell’obiettivo; intervento con almeno due squadre, in collegamento fra loro con modalità “conferenza telefonica”, di cui una impegnata ad eseguire il furto e l’altra con compiti di “palo-osservatore”; in caso di allarme improvviso, fuga dall’obiettivo previo occultamento della refurtiva in area circostante, per poi provvedere al successivo recupero da parte di altra squadra d’appoggio, una volta normalizzatasi la situazione.
A conclusione delle investigazioni sono stati anche deferiti in stato di libertà quali autori a vario titolo dei 65 furti scoperti, 24 persone, di cui 2 soltanto di nazionalità italiana, ma con ruoli di rilievo nel contesto del rispettivo sodalizio, nonché ricostruito i canali di ricettazione della merce asportata, costituita prevalentemente 4 proprietari di locali sulla capitale (rivendite di tabacchi), all’uopo deferiti per il reato di ricettazione. L’esecuzione dei provvedimenti, prevalentemente nel quartieri Casilino ed Anagnina di Roma, Guidonia e Ciampino, ha richiesto l’impiego di circa 100 militari.
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