SIENA. Un incontro tra il tavolo interistituzionale e il Ministero della pubblica istruzione per elaborare un progetto di radicale innovazione strutturale dell’Università degli Studi di Siena. Lo propone il responsabile del Forum sull’Università del PD, Dino Marchese.
“Il risanamento dell’Università – ha detto Marchese – è una grande questione nazionale, sia per la entità delle risorse necessarie, che per il carattere emblematico che può assumere il progetto di rinnovamento, nel contesto del sistema universitario nazionale. Sono necessari insieme senso di responsabilità e grande chiarezza sulle responsabilità delle gestioni passate e di quella presente. Per queste ragioni il Pd senese ha ritenuto opportuna la richiesta delle istituzioni locali di coinvolgere il Ministero nel progetto di risanamento. La grave situazione debitoria ha chiare responsabilità gestionali nell’Ateneo stesso, ma è maturata in un contesto finanziario e di regole nazionali, che non favoriscono processi virtuosi di qualità.
La Governance dell’Università
“Occorre – ha affermato Marchese – un progetto di cambiamento della governance, più innovativo della bozza attuale di nuovo statuto, che separi chiaramente le funzioni gestionali, da affidare ad un consiglio di amministrazione ristretto, non elettivo, composto da esperi qualificati, di nomina dei portatori di interesse istituzionali locali, regionali e nazionali, presieduto dal Rettore elettivo, dalle funzioni di programmazione didattica e di ricerca, affidate ad un Senato Accademico, a cui partecipa il Rettore, ma che può avere un diverso Presidente”.
Introdurre un modello di valutazione
“E’ necessario introdurre – ha continuato Marchese – un modello avanzato di valutazione, che anticipi ed articoli il sistema di valutazione nazionale, ad oggi tuttora bloccato; la valutazione dovrebbe coinvolgere esperti effettivamente terzi e riguardare sia le aree didattiche e di ricerca, che l’attività dei singoli docenti; un sistema riconosciuto di valutazione è indispensabile per la allocazione delle risorse e la ricollocazione della offerta didattica e di ricerca. Per il suo valore, il Ministero può contribuire con risorse proprie”.
I sacrifici necessari per contribuire al risanamento
“Serve – ha sottolineato Marchese – un riequilibrio delle ripartizione dei sacrifici necessari, spostando parte del peso dalle giovani generazioni di ricercatori e dei dottorandi, il mantenimento dei quali rappresenta una opportunità per lo stesso sviluppo del territorio senese; in questo quadro va considerata l’interessante proposta del responsabile nazionale università del Pd, Luciano Modica, che ha lanciato l’idea di una temporanea rinuncia dei docenti alla parte accessoria della retribuzione”.
L’intervento del Governo
“Fondamentale – ha continuato Dino Marchese – è la disponibilità del Ministero a sostenere il rinnovamento attraverso nuovi criteri di distribuzione dei fondi di sua competenza che favoriscano la qualità e l’innovazione, il sistema attuale di distribuzione dei fondi difatti incentiva le politiche di parcellizzazione e spreco, disincentivando la qualità della offerta didattica e di ricerca. Il Ministero, inoltre, dovrà accompagnare il risanamento sia attraverso una rapida ed anche anticipata erogazione dei fondi di propria competenza, che attraverso un contributo straordinario finalizzato a sostenere la ristrutturazione”.
Un nuovo gruppo dirigente per l’Ateneo senese
“Nel quadro del progetto di profondo rinnovamento – ha concluso Marchese – vanno collocate sia il coordinamento regionale dell’offerta di alta formazione, ipotizzato dalla Regione Toscana, che il tema di un gruppo dirigente di Ateneo autorevole e credibile. E’ quest’ultima una questione di grande rilevanza, che spetta alla comunità dell’Ateneo affrontare, scegliendo la figura di vertice in grado di essere elemento di garanzia credibile per gestire la fase di rinnovamento”.