Confcommercio, Cna, Confesercenti e Confartigianato spiegano i perchè dell'adesione
di Diego Fionda
SIENA. La crisi morde e lo Stato continua a disattendere le insistenti richieste di interventi che siano in grado di agevolare una minima ripresa, continuando nella politica di austerità e tassazione sfrenata che spreme ogni giorno di più la piccola imprenditoria. Per questo motivo, Martedì 18 Febbraio, è stata indetta ‘Senza impresa non c’è Italia’, la prima mobilitazione nazionale promossa da ‘Rete Imprese Italia’, il raggruppamento di sigle del commercio, turismo, artigianato e terziario avanzato. Anche la provincia di Siena sarà a Roma per l’evento. Le direzioni locali di Confartigianato, Confcommercio, Cna e Confesercenti hanno infatti aderito alla protesta e mobiliteranno circa trecento senesi, pronti a manifestare con il resto del Paese il proprio disagio. Una decisione che, secondo le organizzazioni locali, merita una spiegazione, attraverso una riflessione profonda sulla situazione di artigiani e piccoli imprenditori della provincia di Siena. A questo scopo è stata indetta la conferenza stampa di questa mattina (14 Febbraio), tenutasi presso la sede della Camera di Commercio di piazza Matteotti. Presenti all’evento Fabio Petri, presidente di Cna; Carlo Conforti, presidente di Confesercenti; Mario Cerri, presidente di Confartigianato; Fabio Giustarini, membro della giunta provinciale di Confcommercio.
“Abbiamo motivazioni comuni al resto d’Italia – spiega Petri prendendo per primo la parola – con alcune aggravanti locali. Alla grande difficoltà del credito che hanno tutte le imprese italiane, si aggiunga la criticità della prima banca di questo territorio. In una situazione del genere, avere dei finanziamenti dalle banche è praticamente impossibile. Oltre alla questione dell’acceso al credito, inoltre, è doveroso sottolineare la forte tassazione alla quale siamo sottoposti e la palese impreparazione dei nostri comuni per quanto riguarda i piani urbanistici. C’è bisogno di un deciso cambio di rotta – conclude il presidente di Cna Siena – sia a livello nazionale che locale, ma non c’è più tempo da perdere perché le aziende sono prossime al collasso ed i giovani sono sempre meno propensi ad investire sul territorio. Se non siamo più capaci di attirare le nuove generazioni, il Paese è destinato a spegnersi”.
Carlo Conforti si sofferma, invece, sul capitolo burocrazia, considerato uno dei principali deterrenti all’avvio di nuove imprese. “Il caso della tassa di soggiorno – spiega il presidente di Confesercenti Siena – è emblematico: a partire dall’anno scorso, i nostri operatori sono stati costretti a trasformarsi sostanzialmente in esattori, con modalità diverse e contraddittorie tra una parte e l’altra della provincia. Ora – continua Conforti – verrà introdotta anche la moneta elettronica per la tracciabilità del denaro: un’operazione in cui i negozianti saranno tenuti a sobbarcarsi tutti i costi, mentre le banche guadagneranno sulle transazioni”.
Mario Cerri, presidente di Confartigianato Siena, analizza il tanto discusso tema dell’imposizione fiscale: “La Tares è stata una tempesta perfetta per le sorti della nostra economia, composta soprattutto da micro e piccole imprese. Ci sono ditte che, già ridotte allo stremo, hanno visto aumentare la bolletta del 300% e questo non è umano. Questa tassa è diventata un business per le amministrazioni. Il settore che io rappresento – spiega infine Cerri – ormai è considerato solo un covo di evasori ed è sparito dalle discussioni locali e nazionali; degli artigiani non ne parla più nessuno”.
“Durante la manifestazione del 18 Febbraio – precisa Fabio Giustarini, membro della giunta provinciale di Confcommercio – chiederemo con forza un alleggerimento della pressione fiscale per poter aumentare la possibilità di acquisto e consentire una minima ripresa delle imprese. Inoltre, vorremmo che in questa occasione venissero ricordati tutti gli artigiani e gli imprenditori che hanno scelto di porre fine alle loro vite, perché è inaccettabile che un Paese spinga i propri cittadini al suicidio”.
Questi, in sostanza, i fattori che rendono la situazione delle imprese sempre più insostenibile e che accentuano delle preoccupanti tendenze, come dimostrano i dati relativi alle imprese della provincia di Siena: dal 2008 al 2013, infatti, sono 810 le attività artigiane costrette alla cessazione (-11%); 162, invece, quelle attive nel commercio (-3%). Per questi motivi le organizzazioni territoriali hanno deciso di aderire alla protesta di Martedì 18 Febbraio. Una protesta che vuole accogliere non solo le imprese affiliate, ma tutte le persone interessate. “Per questo motivo – ricorda Fabio Petri al termine della conferenza – sarà possibile prenotare dei posti sui pullman gratuiti che abbiamo messo a disposizione contattando qualsiasi sede delle quattro associazioni entro le ore 13.00 di Lunedì 17 Febbraio”.