La decisione dopo il rinvio della discussione sul bilancio
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di Augusto Mattioli
SIENA. Niente discussione sulla delibera del bilancio di previsione 2014 del Comune nel Consiglio di questa mattina. Il sindaco Bruno Valentini ha ritirato tutti gli affari. Una decisione che ha scatenato le polemiche delle opposizioni che volevano – e lo hanno chiesto in maniera molto dura – una spiegazione sulle motivazioni del rinvio ad altra data (presumibilmente il 10 luglio). La mossa di Valentini va incontro alle richieste di quella parte dei consiglieri del Partito Democratico, fedelissimi dell’ex-sindaco Franco Ceccuzzi, che avevano chiesto ieri per bocca della capogruppo Carolina Persi di non passare all’esame del bilancio preventivo, perché si volevano analizzare meglio le questioni riguardanti il piano di dismissioni del Comune approvato dalla giunta. Ma sul piatto delle richieste viene messa anche una verifica del lavoro dell’amministrazione ad un anno dall’insediamento di Valentini e anche un rimpasto con l’entrata possibile di Alessandro Mugnaioli, segretario comunale del Pd senese, mentre è difficile individuare chi potrebbe lasciare la poltrona. Uno dei possibili potrebbe essere l’assessore Paolo Mazzini, mentre il sindaco esclude invece il taglio di Fulvio Mancuso, che in una parte del Pd non gode di particolari simpatie.
Il rinvio ha provocato una evidente spaccatura all’interno della maggioranza di centro sinistra con l’uscita dall’aula quando il rinvio della delibera è stato comunicato, dei consiglieri di Sel e di quello che è rimasto della pattuglia di Siena Cambia, la lista del sindaco. Il quale nel dopo-consiglio parlando con i giornalisti ha detto con molta chiarezza che non è sua intenzione consegnare ancora una volta la città ad un commissario. Il che lo pone in una posizione molto difficile, perché rischia di essere sempre messo sotto scacco dalla sua stessa maggioranza. Valentini si mostra comunque tranquillo. “Faccio onestamente e serenamente il mio lavoro che è quello di avere molta pazienza per consentire a questa città e a questa provincia di avere un’amministrazione. Il mio slogan è mai più un commissariamento nella nostra città”. Valentini comunque ammette che non mancano problemi nel centrosinistra quando dice che “c’è bisogno di ricompattare la maggioranza e c’è bisogno di un nuovo inizio”. Bisognerà ora vedere gli sviluppi della situazione. Tenendo presente che altre fibrillazioni potrebbero arrivare in vista delle nomine del presidente e dei quattro componenti della deputazione amministratrice, di ciò che resta della Fondazione Mps, da sempre al centro degli interessi (e dei litigi) della politica senese.
SIENA. Niente discussione sulla delibera del bilancio di previsione 2014 del Comune nel Consiglio di questa mattina. Il sindaco Bruno Valentini ha ritirato tutti gli affari. Una decisione che ha scatenato le polemiche delle opposizioni che volevano – e lo hanno chiesto in maniera molto dura – una spiegazione sulle motivazioni del rinvio ad altra data (presumibilmente il 10 luglio). La mossa di Valentini va incontro alle richieste di quella parte dei consiglieri del Partito Democratico, fedelissimi dell’ex-sindaco Franco Ceccuzzi, che avevano chiesto ieri per bocca della capogruppo Carolina Persi di non passare all’esame del bilancio preventivo, perché si volevano analizzare meglio le questioni riguardanti il piano di dismissioni del Comune approvato dalla giunta. Ma sul piatto delle richieste viene messa anche una verifica del lavoro dell’amministrazione ad un anno dall’insediamento di Valentini e anche un rimpasto con l’entrata possibile di Alessandro Mugnaioli, segretario comunale del Pd senese, mentre è difficile individuare chi potrebbe lasciare la poltrona. Uno dei possibili potrebbe essere l’assessore Paolo Mazzini, mentre il sindaco esclude invece il taglio di Fulvio Mancuso, che in una parte del Pd non gode di particolari simpatie.
Il rinvio ha provocato una evidente spaccatura all’interno della maggioranza di centro sinistra con l’uscita dall’aula quando il rinvio della delibera è stato comunicato, dei consiglieri di Sel e di quello che è rimasto della pattuglia di Siena Cambia, la lista del sindaco. Il quale nel dopo-consiglio parlando con i giornalisti ha detto con molta chiarezza che non è sua intenzione consegnare ancora una volta la città ad un commissario. Il che lo pone in una posizione molto difficile, perché rischia di essere sempre messo sotto scacco dalla sua stessa maggioranza. Valentini si mostra comunque tranquillo. “Faccio onestamente e serenamente il mio lavoro che è quello di avere molta pazienza per consentire a questa città e a questa provincia di avere un’amministrazione. Il mio slogan è mai più un commissariamento nella nostra città”. Valentini comunque ammette che non mancano problemi nel centrosinistra quando dice che “c’è bisogno di ricompattare la maggioranza e c’è bisogno di un nuovo inizio”. Bisognerà ora vedere gli sviluppi della situazione. Tenendo presente che altre fibrillazioni potrebbero arrivare in vista delle nomine del presidente e dei quattro componenti della deputazione amministratrice, di ciò che resta della Fondazione Mps, da sempre al centro degli interessi (e dei litigi) della politica senese.