Lettera aperta sui provvedimenti da adottare contro la violenza di genere
SIENA. Siamo un gruppo di donne provenienti da diversi ambiti associativi, politici e sindacali del nostro territorio che da anni si occupano di politiche di genere. Quest’anno abbiamo cercato di dare spessore politico alla giornata del 25 Novembre andando oltre lo spirito celebrativo e commemorativo che ormai da tempo osserviamo in tutti i contesti.
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Per questo abbiamo scritto la lettera allegata, che è stata sottoscritta/firmata da un centinaio di donne e da alcune associazioni/movimenti femminili locali e non solo, per chiedere l’anticipazione della discussione nel consiglio comunale del 28 Novembre della mozione dal titolo “Provvedimenti ed iniziative da adottare per combattere la “Violenza contro le donne”.
Siamo quindi in attesa che la conferenza dei capigruppo decida se accogliere questa nostra richiesta che per tutte noi ha un forte significato simbolico, soprattutto perché impegna l’amministrazione comunale ad intraprendere un cammino concreto sul tema della violenza maschile sulle donne.
Albalisa Sampieri, Costanza Iannone, Daniela Pasquini, Daniela Passeri, Gianna Massari, Ilaria Saba, Lucia Capitani, Lucia Civitelli, Nadia Bruni, Sara Romano, Silva Biagi
Questo il testo della lettera
“Al Presidente del Consiglio Comunale di Siena
e p.c. alla Conferenza dei Capi-gruppo
alla Presidente della Commissione delle elette
Gentilissimo Presidente, come certamente saprà, il 25 novembre prossimo é la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In tutto il mondo quel giorno, si faranno iniziative per ricordare quella che é una vera e propria vergogna per tutta l’umanità: “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita privata che nella vita pubblica”; questa definizione é contenuta nella “Convenzione del Consiglio d’Europa in merito di prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e di violenza domestica”, meglio conosciuta come Convenzione di Istanbul, a cui l’Italia ha aderito nel Settembre 2012.
La preghiamo di leggerla attentamente perché essa contiene un passaggio fondamentale, laddove parla di “atti di violenza fondati sul genere”, volendo significare con questo che ognuna di queste esecrabili azioni viene compiuta sulle donne in quanto donne. Questo importante atto internazionale inquadra dunque il fenomeno alla luce di una storica discriminazione tra uomini e donne, e riconosce l’uso strutturale ed universale della violenza per il mantenimento di una posizione subordinata delle donne nei confronti degli uomini.
Non si può prescindere da questa interpretazione se si vuole davvero operare un cambiamento significativo che é allo stesso tempo politico e culturale, se si vuole contrastare e mettere in discussione forme organizzative modellate sui ruoli di genere, se si vuole infine, veramente, sostenere il diritto delle donne ad affermare la loro libertà.
E’ per tutto questo che oggi le scriviamo e, contando sul suo senso di responsabilità e sulle prerogative che le é dato esercitare sul Consiglio Comunale a partire dal suo ruolo e dalle sue funzioni, le chiediamo di farsi portavoce forte ed autorevole affinché la mattina del 28 novembre, durante la seduta del Consiglio, venga discussa la mozione “In merito ai provvedimenti ed iniziative da adottare per combattere la violenza contro le donne”, affiancando con questo gesto fortemente simbolico, l’iniziativa della Commissione delle Elette.
Riteniamo questa scelta un gesto di grande sensibilità che va anche nella direzione di trasmettere un segnale chiaro ed indiscutibile dell’impegno di questa amministrazione a considerare il tema della violenza sulle donne, una delle sue priorità.
Siamo infine consapevoli che le norme che regolano la discussione delle mozioni in consiglio comunale, contemplano poche eccezioni e che si fondano soprattutto sul concetto di tutela della minoranza, ma siamo altresì convinte che di fronte ad un problema di così vaste dimensioni non ci si debba trincerare dietro la facile scusa delle regole e delle eccezioni!
Le chiediamo pertanto di raccogliere questo nostro desiderio e trasformarlo in presa di parola pubblica nel luogo che rappresenta l’esercizio più alto del diritto di cittadinanza di tutta la nostra comunità. Cordialità
Seguono firme di donne ed associazioni