SIENA. “247 posti in meno nella scuola primaria e 147 in quella secondaria per gli insegnanti, un orario settimanale di ventiquattro ore anziché trenta e tagli indiscriminati che si ripercuoteranno sul modello pedagogico e scolastico anche della nostra provincia”.
E’ questo lo sconfortante quadro tracciato da Simonetta Pellegrini, della direzione provinciale del Pd e da Niccolò Guicciardini di Generazione Democratica che intervengono all’indomani dell’apertura del nuovo anno scolastico.“Nelle ultime settimane – sottolineano Simonetta Pellegrini e Niccolò Guicciardini – abbiamo assistito ad un crescendo di dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini tese a spostare l’attenzione su un presunto ritorno alla “serietà” della scuola (grembiuli, voto in condotta, valutazione numerica e non più giudizi nella scuola dell’obbligo) fino a rivelare, con il colpo di mano assestato all’ultimo tuffo con l’approvazione del decreto legge 137, le vere intenzioni del governo: una politica indiscriminata di tagli, senza alcuna idea pedagogica e senza alcun rispetto per il diritto all’istruzione”.“Il decreto legge prevede – proseguono Pellegrini e Guicciardini – il ritorno nella scuola primaria del maestro unico, distruggendo così in un colpo solo l’attuale scuola elementare che è considerata un modello tra i migliori al mondo, come ci dicono le indagini Ocse. Avere un unico insegnante “tuttologo” a fronte di tre maestri specializzati per aree didattiche, tornare ad un orario di 24 ore settimanali significa meno qualità della scuola pubblica. Tra l’altro, al di là di ciò che dice il ministro Gelmini, ciò spazzerà via anche l’attuale esperienza del tempo pieno che, nella nostra provincia, ha una fortissima diffusione e che rappresenta un’organizzazione didattica pienamente rispondente ai bisogni delle famiglie”.“Queste scelte – affermano Pellegrini e Guicciardini – sono determinate solo da per “fare cassa” e per rispondere ai mancati introiti dovuti all’abolizione dell’Ici. Facendo una simulazione di ciò che potrebbe succedere in provincia di Siena se il decreto Gelmini dal prossimo anno entrasse in vigore, si avrebbe una riduzione di circa 247 posti d’insegnamento nella scuola primaria e di 147 posti nella scuola secondaria. Il Partito democratico ha messo al centro dei suoi programmi la scuola pubblica, fondamentale per la democrazia e la giustizia sociale del paese e si batterà perché i propositi sciagurati del governo non vadano in porto. Anche a Siena nelle prossime settimane il Pd si mobiliterà a favore della scuola”.
E’ questo lo sconfortante quadro tracciato da Simonetta Pellegrini, della direzione provinciale del Pd e da Niccolò Guicciardini di Generazione Democratica che intervengono all’indomani dell’apertura del nuovo anno scolastico.“Nelle ultime settimane – sottolineano Simonetta Pellegrini e Niccolò Guicciardini – abbiamo assistito ad un crescendo di dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini tese a spostare l’attenzione su un presunto ritorno alla “serietà” della scuola (grembiuli, voto in condotta, valutazione numerica e non più giudizi nella scuola dell’obbligo) fino a rivelare, con il colpo di mano assestato all’ultimo tuffo con l’approvazione del decreto legge 137, le vere intenzioni del governo: una politica indiscriminata di tagli, senza alcuna idea pedagogica e senza alcun rispetto per il diritto all’istruzione”.“Il decreto legge prevede – proseguono Pellegrini e Guicciardini – il ritorno nella scuola primaria del maestro unico, distruggendo così in un colpo solo l’attuale scuola elementare che è considerata un modello tra i migliori al mondo, come ci dicono le indagini Ocse. Avere un unico insegnante “tuttologo” a fronte di tre maestri specializzati per aree didattiche, tornare ad un orario di 24 ore settimanali significa meno qualità della scuola pubblica. Tra l’altro, al di là di ciò che dice il ministro Gelmini, ciò spazzerà via anche l’attuale esperienza del tempo pieno che, nella nostra provincia, ha una fortissima diffusione e che rappresenta un’organizzazione didattica pienamente rispondente ai bisogni delle famiglie”.“Queste scelte – affermano Pellegrini e Guicciardini – sono determinate solo da per “fare cassa” e per rispondere ai mancati introiti dovuti all’abolizione dell’Ici. Facendo una simulazione di ciò che potrebbe succedere in provincia di Siena se il decreto Gelmini dal prossimo anno entrasse in vigore, si avrebbe una riduzione di circa 247 posti d’insegnamento nella scuola primaria e di 147 posti nella scuola secondaria. Il Partito democratico ha messo al centro dei suoi programmi la scuola pubblica, fondamentale per la democrazia e la giustizia sociale del paese e si batterà perché i propositi sciagurati del governo non vadano in porto. Anche a Siena nelle prossime settimane il Pd si mobiliterà a favore della scuola”.
“A Siena – concludono Pellegrini e Guicciardini – a fronte dei posti disponibili, potevano esserci 150 nuovi insegnanti in ruolo e 300 nomine del personale amministrativo, tecnico, ausiliario. Ci sono persone che talvolta hanno alle spalle decenni di lavoro instabile, con ricadute anche sulla continuità dell’insegnamento, che impedisce alle classi di avere insegnanti stabili nei diversi anni scolastici. Per quanto riguarda gli organici è particolarmente preoccupante la situazione dei posti per gli insegnanti di sostegno, dove la copertura delle ore per garantire un aiuto qualificato agli alunni diversamente abili viene in molti casi ad essere ridotta alla metà del necessario”.