di Augusto Mattioli
SIENA. L’adrenalina di Simone Pianigiani non ha mancato di colpire, nel dopo partita, un giornalista del Messaggero (giornale di Roma), che – a giudizio del coach senese -aveva scritto cose che non aveva gradito. Lo ha criticato duramente, ma sempre con educazione, dandogli anche la mano. Un piccolo episodio passato quasi inosservato(c’erano in tribuna stampa alcuni giornalisti intenti a scrivere), che ha mostrato un Pianigiani un po’ diverso, meno attento a quella educazione anche formale nei rapporti con le persone che lo contraddistingue sempre. Pianigiani era ormai libero dalle sue paure. E si è preso un giusto momento di libertà Aveva alzato le braccia ad una manciata di secondi dal termine, quando i tifosi avevano invaso il terreno di gioco pensando che tutto fosse finito. Se ne sono tornati rapidamente fuori, invitati dagli arbitri, con qualche ritardo per il fotografo Luca Lozzi, braccato proprio da uno dei tre “uomini in grigio”. Poi la fine.
La folla di tifosi, giovani e meno giovani che invade, sommerge qualche giocatore che non ha in tempo a scappare negli spogliatoi. Il campo è una bolgia. Poi gli uomini della security fanno spazio. Si prepara il palchetto per la premiazione. Eccoli ancora i protagonisti. La squadra, i tecnici, dirigenti lo staff di coloro cxhe lavorano dietro le quinte senza mai essere citati. Grandissimo l’entusiasmo dei giocatori che finalmente si possono liberare dalle tensioni accumulate. Romero lancia le sue preziose scarpe in tribuna. Eze abbraccia il presidente della Banca Mussari. Il più giovane del gruppo Duccio Doretti che non nasconde la sua gioia. Poi ci sono ancora le foto di rito con il sindaco Cenni, il presidente della provincia Fabio Ceccherini in una cascata di coriandoli. Ma piano piano il palaspor comincia a svuotarsi. Fuori il bus dei romani delusi sta per partire. Resta una grande gioia che i tifosi esprimeranno con caroselli in città.. Ma anche quella malinconia per un’avventura che si è ormai conclusa.
Da oggi si pensa davvero al futuro.