I sindacati: "L'Azienda costringe il personale a turni lavorativi massacranti, sottraendo loro le giornate di riposo"
SIENA. Inizia domani (18 luglio) lo stato di agitazione del personale tecnico, sanitario e amministrativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Alle ore 11.30 i lavoratori si ritroveranno presso l’ingresso principale del Policlinico “Le Scotte” per un presidio con volantinaggio e la protesta continuerà con un’assemblea straordinaria itinerante durante la quale verranno decise altre forme ed iniziative di lotta. La mobilitazione terminerà davanti al Centro Direzionale.
“I dipendenti – spiegano le organizzazioni sindacali FP CGIL, FPS CISL e FPL UIL e la RSU aziendale – sono ormai allo stremo. La crescente difficoltà in cui si dibatte l’AOUS, incapace di garantire risposte adeguate alle legittime domande dei cittadini e dei lavoratori, denota l’urgenza di un’organizzazione profonda che non può essere affrontata con l’ottica dei tagli lineari ma che deve necessariamente tendere a disegnare un’azienda snella, moderna ed efficiente. Rivendichiamo quindi che l’AOUS risponda pienamente alle esigenze di qualità ed efficienza che la collettivià merita ed esige”.
“L’Azienda – continuano le sigle sindacali – costringe il personale a turni lavorativi massacranti, sottraendo loro continuamente le giornate di riposo; gli straordinari e i festivi vengono pagati in ritardo, generando malcontento tra i lavoratori; il numero del personale sanitario è insufficente per far fronte alle necessità dell’utenza”.
“Lo stato di recessione economica ed organizzativa in cui versa l’AOUS – proseguono FP CGIL, FPS CISL e FPL UIL – impone oggi l’inizio di azioni politiche e sindacali contro un’azienda che tratta i suoi dipendenti non come professionisti ma come pedine, sottraendo loro la dignità umana e professionale, formando accordi che decide poi arbitrariamente di rispettare o meno, costringendo i lavoratori ad ulteriori sacrifici. L’Azienda non sfugge ai gravi problemi ormai comuni: carenza del personale infermieristico e non solo dovuta ai blocchi del turn-over che si ripetono ormai da 20 anni ed incapacità di portare a compimento in tempi rapidi un nuovo modello organizzativo”.