La Polizia ha controllato alcuni esercizi in pieno centro
SIENA. Sono state effettuati dalla Polizia in questi giorni alcuni servizi mirati al contrasto delle varie forme di illegalità nel settore delle scommesse organizzate. Gli agenti della Squadra Amministrativa della Questura di Siena, coordinati dal loro dirigente Andrea Arcamone, hanno battuto a tappeto gli esercizi della provincia e del capoluogo, nei quali vengono praticate le scommesse. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che in un esercizio definito come “centro trasmissione dati”, a pochi passi dal Rettorato e da Piazza del Campo, per il quale era stato richiesto recentemente al Questore il rilascio di una licenza per collegamento telematico, con un noto allibratore anglo-maltese attivo nelle scommesse “on line”, era stata avviata l’attività senza attendere i termini previsti dal procedimento amministrativo per l’emissione dell’autorizzazione. La Polizia ha, infatti, appurato che il locale era aperto già da alcuni giorni e che al suo interno veniva svolta un’attività di vera e propria raccolta di scommesse “su rete fisica”, senza titolo e senza che venissero esposti i regolamenti di gioco e la tabella dei giochi proibiti. Gli agenti hanno, anche, accertato che nell’esercizio venivano pubblicizzate e consentite scommesse su eventi virtuali, come le corse automobilistiche simulate, o inesistenti corse di cani, cavalli e altro, oltre che con fine di lucro con assoluta prevalenza della sorte e, quindi, da considerarsi veri e propri giochi d’azzardo vietati.
In questi casi anche gli scommettitori, peraltro denunciabili penalmente, corrono un rischio molto alto, perché si trovano a scommettere senza conoscere il funzionamento dei sistemi informatici di base, che sono ubicati su server remoti, stabiliti in altri Paesi, che non sono nemmeno controllabili da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Tali circostanze, oltre alla natura della scommessa stessa, impediscono così allo scommettitore di potersi tutelare in caso di contenzioso. In occasione del controllo, sono stati denunciati 2 esercenti e segnalata la posizione di una terza persona che aveva appena scommesso su un evento virtuale. A seguito degli accertamenti il Questore ha, pertanto, rigettato la richiesta di licenza, sospendendo con effetto immediato tutte le attività riconducibili alla raccolta scommesse.
Qualche giorno dopo la Polizia si è di nuovo recata presso quel locale appurando che l’esercente, nonostante il divieto, stava continuando a svolgere l’attività illecita. Oltre al titolare che è stato quindi nuovamente denunciato, è stato indagato anche un giocatore che aveva appena effettuato una scommessa.
In un altro locale del centro, nei pressi dell’Università, ove nel momento del controllo l’attività era aperta, sono stati eseguiti altri controlli mirati. Anche in questo caso si trattava di un esercizio che, anche se formalmente dichiarato come “centro elaborazione dati” ed “internet point”, era in realtà dedito in maniera prevalente alla raccolta di scommesse, a favore di un altro allibratore maltese non munito della concessione italiana per operare nel settore. Nel locale si permetteva agli avventori, privi di un proprio conto di gioco, di effettuare le scommesse in contanti, utilizzando quello degli esercenti stessi, e di ricevere il pagamento delle eventuali vincite, con evidente commistione tra le diverse forme di raccolta, “a distanza” e su “rete fisica”. A seguito del controllo gli esercenti, 4 persone in tutto, sono stati denunciati per aver esercitato l’attività senza le necessarie autorizzazioni, peraltro in questo caso mai richieste, e per non aver esposto nel locale i documenti previsti a garanzia anche degli scommettitori.
La Questura di Siena invita tutti i cittadini a verificare prima che i centri ai quali si rivolgono e si servono, siano autorizzati a svolgere attività di scommesse, perché in caso contrario possono incorre nella denuncia penale per scommesse clandestine.