SIENA. Ben 337 esami di certificazione internazionale di conoscenza delle lingue straniere sono saltati oggi (5 giugno) all’Università di Siena in seguito allo sciopero dei collaboratori esperti linguistici.
Come si sa la protesta è stata motivata dalla decisione dei vertici dell’ateneo di sospendere il pagamento del contratto integrativo scaduto il 31 dicembre del 2009.
Le trattative per il rinnovo non hanno dato alcun esito che perché, sottolineano i collaboratori linguistici, le proposte dell’amministrazione erano “economicamente inferiori a quelle scadute con delle incongruenze fra lavoro svolto e remunerazione proposta”.
Una decisione, quella presa dai vertici dell’ateneo – secondo i collaboratori linguistici ma anche per il sindacato – “unilaterale, che crea un brutto precedente" come è stato sottolineato questa mattina nell’incontro con i giornalisti svoltosi all’ingresso della facoltà di Giurisprudenza, presenti oltre ai collaboratori (alcuni dei quali hanno ironizzato sull’ipotesi che Siena possa candidarsi a capitale della cultura europea) anche una rappresentanza folta di studenti alcuni dei quali rischiano, come ha denunciato una ragazza di economia e commercio, di dover rinviare la tesi.
Ma c’è di più. I collaboratori hanno fatto sapere che a loro sono state richieste ore aggiuntive di lavoro pagate con fondi esterni. “L’internazionalizzazione di cui parlano all’università di Siena – sottolinea Marco Jacoboni della Flc Cgil – in questa situazione è una parola vuota. Il fatto è che questa vicenda è stata gestita male. L’università con questi atteggiamenti tradisce la sua missione didattica. Quindi occorre tornare indietro rispetto ai tagli fino alla firma del nuovo contratto. Tagli anche del 50% che stanno provocando problemi per chi li ha subiti, famiglie comprese. Effetti pesanti in un momento in cui l’economia globale mostra di avere il fiato molto corto".
Sciopero all’Università tra la protesta dei lavoratori e quella degli studenti
di Augusto Mattioli