Questa volta, doveva essere eseguita nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con la quale il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Siena, a conclusione di alcune indagini durate circa tre mesi e condotte proprio dagli investigatori della Squadra Mobile, ne aveva disposto l’arresto.
L’abbondante disponibilità di denaro e l’elevato tenore di vita di cui il giovane marocchino aveva iniziato a fare sfoggio non erano, infatti, passati inosservati alla Polizia che ha accertato che lo straniero da anni aveva messo in piedi una fiorente attività di spaccio di hashish nel capoluogo e nei comuni limitrofi.
Nel corso delle indagini è emerso, inoltre, che il giovane non solo si era responsabile di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie italiana, che alla fine lo ha lasciato avviando le pratiche per la separazione, ma anche di rapina aggravata per aver costretto nel giugno scorso un suo connazionale a consegnargli, sotto minaccia di una pistola, 4.000 euro in contanti. IL giovane, infine, si era macchiato dei reati di lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, commessi in tempi diversi sia nei confronti di agenti della Polizia di Stato che di militari dell’Arma Carabinieri, in occasione di alcuni controlli ai quali egli non voleva sottoporsi.
Quando, questa mattina i poliziotti si sono presentati davanti alla sua porta per arrestarlo El Miloud è fuggito nell’aperta campagna di Monteroni d’Arbia, ma gli uomini della Squadra Mobile l’hanno subito inseguito e dopo aver anche sparato un colpo di pistola in aria, a scopo intimidatorio, sono riusciti a fermarlo e bloccarlo.In esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dallo stesso Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Siena, è stato tratto in arresto dagli uomini della Squadra Mobile di Siena anche Hamid El Motaki, 27 enne cittadino marocchino, cugino del più giovane El Miloud, responsabile, come emerso nel corso della stessa attività investigativa, di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo “hashish”.