SIENA. L’udienza preliminare sullo scambio di tubi dei gas che sarebbe avvenuto nella sala angiografica del policlinico Le Scotte si è svolta stamani e proseguirà il 3 e 4 marzo prossimi.
L’inchiesta partì dopo la morte, il 27 febbraio 2007, di un paziente di 72 anni e ha riguardato anche la presunta manomissione dei tubi, avvenuta successivamente al decesso dell’uomo, affinchè, sostiene l’accusa, tutto risultasse in regola. Gli imputati sono 19, fra cui i vertici dell’Azienda ospedaliera delle Scotte.
Stamani il gup non ha accolto la richiesta dei parenti della vittima di costituirsi parte civile: perché i familiari sono già stati risarciti dall’assicurazione dell’Azienda ospedaliera. Fra i 19 imputati, oltre al direttore generale dell’azienda ospedaliera Le Scotte, Carlo Tomassini, e a quello sanitario, Iolanda Semplici, ci sono alcuni medici e alcuni tecnici delle aziende ’Ossitalià di Bitonto, che ha realizzato l’impianto, e Sapio Life, che ha lavorato con la ditta pugliese. I reati ipotizzati vanno dall’omicidio colposo al falso. Contestate anche varie violazioni amministrative.
Per il pm Alessandra Chiavegatti, la morte dell’anziano sarebbe stata causata dallo scambio di tubi nella sala operatoria.