I consiglieri annunciano l'impegno di promuovere un incontro pubblico per informare la cittadinanza
SIENA. Ieri (23 giugno) si è riunita la Commissione Cultura con all’ordine del giorno lo stato di avanzamento dello studio di fattibilità per il Santa Maria della Scala. La presenza in commissione dei rappresentanti dell’opposizione ha risposto solo al rispetto verso l’incarico ricevuto dai cittadini e nei confronti del lungo lavoro che la commissione ha portato avanti negli ultimi mesi.
Assieme a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, in commissione cultura era stato proposto un progetto di rilancio e salvaguardia del Santa Maria della Scala, che poi è stato licenziato dal consiglio con voto condiviso.
Lo scopo era ed è quello di creare le basi per il rilancio del luogo, sacro per la città, per la sua storia ed indispensabile per il suo futuro.
Già in precedenti occasioni, a seguito di quanto dichiarato dal Sindaco dopo il voto consiliare, giudicando la mozione citata inattuabile per una presunta insostenibilità finanziaria e per difficoltà tecniche relative alla sicurezza , abbiamo evidenziato come la stessa correttezza istituzionale che ci vede oggi presenti, avrebbe eventualmente dovuto comportare una nuova mozione di indirizzo del consiglio comunale.
Il Sindaco invece, aggirando le indicazioni ricevute e da lui stesso condivise con il voto, ha scavalcato il Consiglio Comunale e la sua stessa maggioranza.
Noi non intendiamo avallare comportamenti di questo tipo che, tra l’altro, producono affidamenti di cortissimo respiro finalizzati ad una sterile sopravvivenza del SMS, dimostrando ancora una volta totale incapacità di progettare in modo organico.
Siamo fiduciosi che anche le forze politiche di maggioranza non potranno che condividere prese di posizione legate al rispetto di ruoli e regole previsti dall’ordinamento democratico che non possono essere sacrificati sull’altare della convivenza politica.
È bene che i cittadini che hanno a cuore il Santa Maria della Scala conoscano i dettagli dell’operazione ora in corso: l’impegno del consiglio comunale, pubblico e di iniziativa cittadina, viene accantonato, lasciando spazio all’iniziativa privata. Iniziativa privata affidata ai soliti operatori economici culturali, introdotta senza alcuna esitazione dalla stessa fondazione MPS, nella cui deputazione siede il presidente di una delle cooperative interessate.
Questo cortocircuito percorre in via privatistica quanto invece avrebbe dovuto avvenire per via istituzionale, per questo anticipiamo il nostro impegno a favorire una iniziativa pubblica dove coinvolgere e informare la cittadinanza.