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Dopo la raccolta del materiale cui hanno contribuito centinaia di senesi, appassionati e non, una delegazione del Siena rugby club si è recata a L'Aquila alla vigilia di Pasqua per consegnare personalmente una parte di vestiti ed indumenti.
"La sveglia suona come tutte le mattine alle 7 e poco più anche se è sabato di Pasqua, la nottata non è stata delle migliori, un po' di nervosismo onestamente l'ho sentito.
Colazione più silenziosa del solito, con la voglia di arrivare al campo e partire prima possibile, quando il dente va tolto va fatto alla svelta…
Arrivo al campo alle 8,15 e troviamo Roberto sorridente con il suo furgone che carica tutto ciò che è rimasto al campo e che non va portato a Firenze, sacchi, buste, scatoloni, che sono da smaltire, iniziamo a dargli una mano ed arrivano Massimiliano e Michele con i due furgoni; quello di Michele è carico dalla sera precedente, quello giallo di Massimiliano viene caricato con le ultime buste e siamo pronti.
Nel frattempo arriva anche Paolo che aspettava da 20 minuti in macchina senza aver visto che eravamo tutti già da un po' dentro il campo; Massimiliano ci lascia il furgone giallo, di suo zio, che ha prestato il suo mezzo per questa iniziativa. La cosa più bella di tutta questa raccolta è vedere che persone magnifiche abbiamo intorno, che si rendono disponibili ad ogni richiesta solo per poter essere d'aiuto. Io e Francesca prendiamo contatto con il "nostro Ducato" e siamo pronti a partire, lasciando Roberto al campo, sorridente come sempre.
Durante il viaggio sulla Siena Firenze mi prendono mille dubbi, avevo avvisato Donatella del Rugby Firenze 81 (un "mito", una persona davvero eccezionale) che arrivavamo e che eravamo disponibili a ripartire per l'Aquila, spero davvero che non ci siano problemi ad andare giù.. Con tutto quello che dicono i TG ormai ci immaginiamo che sulla Roma L'Aquila ci sia chi ferma i mezzi e li rimanda indietro anche se Donatella mi ha detto che non ci sono problemi..
Arrivati a Firenze scarichiamo i nostri sacchi per essere ulteriormente smistati in scatoloni e lasciamo a bordo del furgone di Michele tutto ciò che è stato già inscatolato a Siena.
Abbiamo l'ok da Donatella, si può andare.
Mentre sul campo del Padovani sono in campo i ragazzi del XV de' Medici ( a cui abbiamo dato alcuni nostri ragazzi) per il torneo under 17 che avrebbe dovuto vedere presenti anche i ragazzi abruzzesi vediamo arrivare Claudio che è stato un po' quello che ha organizzato e pubblicizzato la nostra raccolta di vestiti a Siena, visibilmente soddisfatto. Per lui, fiorentino di nascita e senese di adozione, penso che sia una bella soddisfazione far vedere a Firenze che anche a Siena il rugby inizia ad "esserci" nei momenti importanti.
Mentre aspettiamo di ricaricare i due furgoni con sale, pasta, zucchero, asciugamani, materiale per doccia, gazebo, accappatoi, cibo per celiaci e tutto quello che viene richiesto da L'Aquila con cui Donatella è sempre in contatto, diamo una mano a smistare un po' di quello che abbiamo portato (in tutto da Siena sono partiti 5 furgoni ed un camion) insieme a Riccardo, presidente del Comitato Toscano della FIR, Stefano, presidente del Firenze 81 e a tanti altri volontari e volontarie.
Dopo un po' di "intasamento" per far manovra dovuto alla grande quantità di mezzi che arrivano al campo ci siamo, si riparte. Dobbiamo inventarci un percorso tutto nostro per uscire perchè tutta la zona è bloccata dalla partita della Fiorentina, ennesima dimostrazione di come il calcio sia lontano anni luce dai valori veri della vita di tutti i giorni…
Ci siamo, si prende l'A1 e il viaggio inizia..
La strada è sgombra (è pur sempre il sabato di Pasqua) e i chilometri scorrono senza problemi per i nostri due furgoni; arrivati in Lazio si fa una sosta per il pranzo, sembriamo 5 ragazzi che vanno a trovare amici, ma un po' di nervosismo lo tradiamo, alla radio continuano a dire che le scosse non si fermano e che solo mezz'ora prima della nostra sosta ce n'è stata una del 3° grado della scala Richter.. che per loro non è niente, ma per noi è la conferma che stiamo andando in un posto un po' particolare.