Il Consigliere provinciale, per protesta, ha occupato gli uffici dell'Assessore alla Caccia, Anna Betti
SIENA. Questa mattina (18 marzo) Lorenzo Rosso, Consigliere Provinciale di Siena (PDL) e Presidente della Commissione di Controllo della Provincia di Siena, ha occupato gli Uffici dell’Assessore alla Caccia Anna Betti contro la decisione della stessa Provincia di aprire, dal prossimo primo di aprile, la caccia ai cuccioli di volpe in tana.
“Una barbarie che non possiamo permettere” tuona Lorenzo Rosso “-anche in Inghilterra, dove era considerata una storica tradizione, la caccia alla volpe è stata messa al bando, mentre qua, con la generica scusa che causerebbe “danni all’ecosistema” si prendono iniziative incredibili come questa. Ho raggiunto telfonicamente l’Assessore Betti che -per ora- non intende recedere di un solo centimetro sulla decisone presa.La cosa mi rattrista, ma cercherò di farle cambiare opinione.Sono solo all’inizio di questa battaglia in favore degli animali. Peraltro ritengo che la caccia sia ormai divenuta antistorica. Meno del 2 per cento della popolazione italiana che la pratica non può permettere a noi -stragrande maggioranza- di dirci quali specie sono a rischio. I pericoli per la fauna selvatica sono rappresentati dall’agricoltura chimicizzata, dalla scomparsa degli habitat, dalla caccia itinerante e non organizzata. E francamente non posso tollerare ancora che i cacciatori si autoproclamino ipocritamente difensori dell’ambiente, nel momento in cui fanno stragi di animali.Continuo ad oltranza la mia battaglia”-conclude Lorenzo Rosso dagli uffici dell’Assessorato alla Caccia della Provincia di Siena.
“Una barbarie che non possiamo permettere” tuona Lorenzo Rosso “-anche in Inghilterra, dove era considerata una storica tradizione, la caccia alla volpe è stata messa al bando, mentre qua, con la generica scusa che causerebbe “danni all’ecosistema” si prendono iniziative incredibili come questa. Ho raggiunto telfonicamente l’Assessore Betti che -per ora- non intende recedere di un solo centimetro sulla decisone presa.La cosa mi rattrista, ma cercherò di farle cambiare opinione.Sono solo all’inizio di questa battaglia in favore degli animali. Peraltro ritengo che la caccia sia ormai divenuta antistorica. Meno del 2 per cento della popolazione italiana che la pratica non può permettere a noi -stragrande maggioranza- di dirci quali specie sono a rischio. I pericoli per la fauna selvatica sono rappresentati dall’agricoltura chimicizzata, dalla scomparsa degli habitat, dalla caccia itinerante e non organizzata. E francamente non posso tollerare ancora che i cacciatori si autoproclamino ipocritamente difensori dell’ambiente, nel momento in cui fanno stragi di animali.Continuo ad oltranza la mia battaglia”-conclude Lorenzo Rosso dagli uffici dell’Assessorato alla Caccia della Provincia di Siena.