SIENA. Poco dopo la mezzanotte, dopo una chiamata al 113, i poliziotti sono intervenuti in via San Martino, chiamati dai vicini di casa che hanno sentito delle grida provenire da un appartamento dove abita una cittadina rumena. Lì, appena fuori dall’abitazione, hanno trovato una donna, trentaseienne, semivestita ed in forte stato di agitazione, con evidenti ematomi e chiazze di sangue sul corpo e sugli indumenti. Gli agenti, dopo aver chiamato il 118, le hanno chiesto spiegazioni su cosa stesse succedendo senza ottenere alcuna risposta, anche se la ragazza continuava a lamentarsi nella sua lingua madre.
Una volta entrati hanno trovato l’appartamento completamente messo a soqquadro con vetri infranti per terra e vistose macchie di sangue sul pavimento. Nella stanza da letto, dalla quale hanno sentito provenire dei gemiti, hanno trovato riversa a terra in una pozza di sangue un’altra donna, poi identificata per una cittadina rumena di 53 anni, con il volto completamente coperto di sangue a causa di una ferita alla testa.
Uno dei poliziotti ha cercato di fermare l’emorragia, tamponandola con la mano, in attesa dell’arrivo dei medici ma, mentre prestava soccorso alla donna ferita, l’altra in preda ad un violento scatto d’ira ha tentato di nuovo di avventarsi contro la connazionale. Nel tentativo di fermarla ne è nata una colluttazione e gli agenti sono stati colpiti dalla trentaseienne con calci e pugni, fino a quando sono riusciti a calmarla e metterla in condizioni di sicurezza.
La donna è stata sedata con un calmante dai sanitari e l’altra immediatamente trasportata all’Ospedale, dove le è stata suturata la ferita alla testa per la quale è stata giudicata guaribile in 7 giorni. Gli agenti hanno subito alcuni traumi contusivi agli arti, con una prognosi di 5 giorni ciascuno.
A scatenare la lite, secondo quanto ricostruito sul momento dalla Polizia, sarebbe stata la volontà della donna meno giovane di trasferirsi nell’abitazione della connazionale portandovi alcuni scatoloni, senza il suo consenso. L’altra, contrariata, le si sarebbe pertanto scagliata contro, colpendola in testa con una bottiglia di vetro.
La 36enne, è stata successivamente denunciata per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.
Una volta entrati hanno trovato l’appartamento completamente messo a soqquadro con vetri infranti per terra e vistose macchie di sangue sul pavimento. Nella stanza da letto, dalla quale hanno sentito provenire dei gemiti, hanno trovato riversa a terra in una pozza di sangue un’altra donna, poi identificata per una cittadina rumena di 53 anni, con il volto completamente coperto di sangue a causa di una ferita alla testa.
Uno dei poliziotti ha cercato di fermare l’emorragia, tamponandola con la mano, in attesa dell’arrivo dei medici ma, mentre prestava soccorso alla donna ferita, l’altra in preda ad un violento scatto d’ira ha tentato di nuovo di avventarsi contro la connazionale. Nel tentativo di fermarla ne è nata una colluttazione e gli agenti sono stati colpiti dalla trentaseienne con calci e pugni, fino a quando sono riusciti a calmarla e metterla in condizioni di sicurezza.
La donna è stata sedata con un calmante dai sanitari e l’altra immediatamente trasportata all’Ospedale, dove le è stata suturata la ferita alla testa per la quale è stata giudicata guaribile in 7 giorni. Gli agenti hanno subito alcuni traumi contusivi agli arti, con una prognosi di 5 giorni ciascuno.
A scatenare la lite, secondo quanto ricostruito sul momento dalla Polizia, sarebbe stata la volontà della donna meno giovane di trasferirsi nell’abitazione della connazionale portandovi alcuni scatoloni, senza il suo consenso. L’altra, contrariata, le si sarebbe pertanto scagliata contro, colpendola in testa con una bottiglia di vetro.
La 36enne, è stata successivamente denunciata per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.