SIENA. Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Siena ha varato il Piano di interventi 2010-2014 per il risanamento e ha chiesto contemporaneamente agli organi istituzionali dell’Ateneo di agire immediatamente per la costituzione di un tavolo finalizzato alla realizzazione in tempi brevi di sistema universitario regionale, che veda il coinvolgimento della Regione Toscana e l’attivo impegno del ministero dell’Università e della ricerca.
Nonostante il documento preveda l’abbattimento del fabbisogno in 5 anni pari a 183 milioni di Euro, di cui oltre 140 milioni di risparmi, il raggiungimento dell’equilibrio finanziario non sarà possibile entro il 2014.
“Il Piano – ha affermato il Rettore Silvano Focardi – è la testimonianza del grande sforzo e dei sacrifici che l’Università di Siena ha messo in campo finora con determinazione e serietà, e che è disposta a portare avanti nei prossimi anni per mirare alla propria salvezza. Ma tutti i nostri sforzi saranno vani se in futuro continuerà la tendenza alla riduzione dei finanziamenti, che finirà per pesare su tutte le Università del Paese. In questo contesto è importante che in questo momento si comprenda il valore della manovra di razionalizzazione tra le Università della Toscana, che è sostenuta fortemente dalla Regione e che sarà una delle leve fondamentali per l’equilibrio finanziario ”.
“Del Piano approvato – ha chiarito il direttore amministrativo Antonio Davide Barretta – è importante evidenziare sia i termini del contenimento dei costi sia i maggiori ricavi, che presentano cifre estremamente importanti. Già alla fine del 2009 rispetto all’anno precedente abbiamo ottenuto 9 milioni di Euro di maggiori entrate e 11 milioni di Euro di maggiori risparmi. Secondo il piano presentato, alla fine del 2014 l’Università di Siena sarà in grado di totalizzare oltre 140 milioni di Euro di risparmi, le cui voci più consistenti deriveranno dal blocco del turnover (oltre 43 milioni), dal prepensionamento e dalla mobilità (oltre 28 milioni), dal taglio delle spese di sorveglianza (oltre 11 milioni), razionalizzazione delle spese per contratti e supplenze nelle facoltà (oltre 8 milioni). Le maggiori entrate di cui si è tenuto conto nel Piano sono quelle derivanti dalla convenzione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese per la cessione e lo sfruttamento dei brevetti, che porterà nelle casse dell’Ateneo la somma globale di circa 40 milioni di Euro entro il 2014. Tuttavia, l’immenso sforzo messo in atto dall’Ateneo non riuscirà da solo a ristabilire l’equilibrio finanziario se non si riusciranno ad ottenere risorse ulteriori dal fondo di finanziamento ordinario, che allo stato attuale delle cose, si prevede anzi in diminuzione. Un dato su tutti deve fare riflettere: per effetto degli aumenti stipendiali contrattuali, in soli cinque anni la spesa del personale aumenterà di oltre 50 milioni di Euro, mentre l’FFO potrebbe diminuire di 18 milioni di Euro annui”.
Il documento, approvato a maggioranza, mira dunque, al superamento nell’arco dei prossimi 5 anni degli eccessivi squilibri attualmente esistenti tra i costi e i ricavi di esercizio e tra i flussi finanziari annuali in entrata e quelli in uscita, attraverso la focalizzazione delle attività prioritarie, la valorizzazione del merito e dei risultati delle attività di valutazione inerenti la ricerca e la didattica, l’applicazione del nuovo modello organizzativo degli uffici e delle conseguenti procedure amministrative, mira a delineare un percorso di sviluppo positivo per i prossimi anni. Alla base del Piano vi sono il riconoscimento del valore dell’autonomia delle Università, la consapevolezza del ruolo sociale dell’Ateneo e il senso di responsabilità istituzionale nei confronti dei portatori di interesse, in un contesto di costante confronto con la comunità della città e del territorio e con le sue istituzioni, rivolgendo l’attenzione alla costruzione di un sistema integrato fra le Università della regione Toscana.
A questo proposito, il Consiglio di Amministrazione ha approvato a maggioranza il Protocollo d’intesa tra le Università di Firenze, Pisa e Siena per la definizione di forme di collaborazione nell’ambito delle attività tecnico amministrative. Attraverso il protocollo, su cui già ieri il Senato aveva espresso il proprio parere positivo, saranno attuate azioni di razionalizzazione della gestione, per far fronte al contesto nazionale di crisi economica, che ha determinato una riduzione dei finanziamenti all’Università, al fine del contenimento della spesa pubblica.
Nel Piano 2010-2014 di interventi per il risanamento per il Piano divengono analizzate punto per punto tutte le possibili azioni per il contenimento delle spese, al fine di ottenere il risparmio, da un lato, mentre vengono individuate le possibili misure per l’incremento delle entrate. L’ultima parte del piano, che riguarda la razionalizzazione delle risorse, prevede interventi per ridurre la complessità delle attività svolte, per ottenere il duplice obiettivo del contenimento dei costi e della valorizzazione dei risultati.
Rispetto alla ricerca, saranno individuate le priorità sulle quali concentrare le risorse finanziarie, che saranno allocate il base alla valutazione dei risultati, grazie alla implementazione di un sistema di valutazione controllo. Per quanto riguarda le strutture, cioè i dipartimenti, il Senato, entro la fine del 2010 presenterà un piano per la riorganizzazione scientifica di questi ultimi.
Per quanto riguarda il complesso della didattica, la riorganizzazione di questa, nel rispetto delle normative, dovrà evitare la frammentazione della didattica. Anche per i corsi di studio post laurea è prevista la riorganizzazione dell’offerta formativa, con particolare riguardo alla loro effettiva capacità di autofinanziamento.
“Credo – ha concluso il rettore Focardi – che con il varo da parte del Consiglio di amministrazione del nuovo Piano di interventi, elaborato con l’apporto del Senato, l’Ateneo abbia indicato con chiarezza la propria volontà di continuare a voler essere una istituzione importante della ricerca e della didattica. In futuro avremo sempre di più la necessità di poter contare sul sistema delle Istituzioni della città, della Regione e del territorio che ci hanno sostenuti fino ad oggi”.
Nonostante il documento preveda l’abbattimento del fabbisogno in 5 anni pari a 183 milioni di Euro, di cui oltre 140 milioni di risparmi, il raggiungimento dell’equilibrio finanziario non sarà possibile entro il 2014.
“Il Piano – ha affermato il Rettore Silvano Focardi – è la testimonianza del grande sforzo e dei sacrifici che l’Università di Siena ha messo in campo finora con determinazione e serietà, e che è disposta a portare avanti nei prossimi anni per mirare alla propria salvezza. Ma tutti i nostri sforzi saranno vani se in futuro continuerà la tendenza alla riduzione dei finanziamenti, che finirà per pesare su tutte le Università del Paese. In questo contesto è importante che in questo momento si comprenda il valore della manovra di razionalizzazione tra le Università della Toscana, che è sostenuta fortemente dalla Regione e che sarà una delle leve fondamentali per l’equilibrio finanziario ”.
“Del Piano approvato – ha chiarito il direttore amministrativo Antonio Davide Barretta – è importante evidenziare sia i termini del contenimento dei costi sia i maggiori ricavi, che presentano cifre estremamente importanti. Già alla fine del 2009 rispetto all’anno precedente abbiamo ottenuto 9 milioni di Euro di maggiori entrate e 11 milioni di Euro di maggiori risparmi. Secondo il piano presentato, alla fine del 2014 l’Università di Siena sarà in grado di totalizzare oltre 140 milioni di Euro di risparmi, le cui voci più consistenti deriveranno dal blocco del turnover (oltre 43 milioni), dal prepensionamento e dalla mobilità (oltre 28 milioni), dal taglio delle spese di sorveglianza (oltre 11 milioni), razionalizzazione delle spese per contratti e supplenze nelle facoltà (oltre 8 milioni). Le maggiori entrate di cui si è tenuto conto nel Piano sono quelle derivanti dalla convenzione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese per la cessione e lo sfruttamento dei brevetti, che porterà nelle casse dell’Ateneo la somma globale di circa 40 milioni di Euro entro il 2014. Tuttavia, l’immenso sforzo messo in atto dall’Ateneo non riuscirà da solo a ristabilire l’equilibrio finanziario se non si riusciranno ad ottenere risorse ulteriori dal fondo di finanziamento ordinario, che allo stato attuale delle cose, si prevede anzi in diminuzione. Un dato su tutti deve fare riflettere: per effetto degli aumenti stipendiali contrattuali, in soli cinque anni la spesa del personale aumenterà di oltre 50 milioni di Euro, mentre l’FFO potrebbe diminuire di 18 milioni di Euro annui”.
Il documento, approvato a maggioranza, mira dunque, al superamento nell’arco dei prossimi 5 anni degli eccessivi squilibri attualmente esistenti tra i costi e i ricavi di esercizio e tra i flussi finanziari annuali in entrata e quelli in uscita, attraverso la focalizzazione delle attività prioritarie, la valorizzazione del merito e dei risultati delle attività di valutazione inerenti la ricerca e la didattica, l’applicazione del nuovo modello organizzativo degli uffici e delle conseguenti procedure amministrative, mira a delineare un percorso di sviluppo positivo per i prossimi anni. Alla base del Piano vi sono il riconoscimento del valore dell’autonomia delle Università, la consapevolezza del ruolo sociale dell’Ateneo e il senso di responsabilità istituzionale nei confronti dei portatori di interesse, in un contesto di costante confronto con la comunità della città e del territorio e con le sue istituzioni, rivolgendo l’attenzione alla costruzione di un sistema integrato fra le Università della regione Toscana.
A questo proposito, il Consiglio di Amministrazione ha approvato a maggioranza il Protocollo d’intesa tra le Università di Firenze, Pisa e Siena per la definizione di forme di collaborazione nell’ambito delle attività tecnico amministrative. Attraverso il protocollo, su cui già ieri il Senato aveva espresso il proprio parere positivo, saranno attuate azioni di razionalizzazione della gestione, per far fronte al contesto nazionale di crisi economica, che ha determinato una riduzione dei finanziamenti all’Università, al fine del contenimento della spesa pubblica.
Nel Piano 2010-2014 di interventi per il risanamento per il Piano divengono analizzate punto per punto tutte le possibili azioni per il contenimento delle spese, al fine di ottenere il risparmio, da un lato, mentre vengono individuate le possibili misure per l’incremento delle entrate. L’ultima parte del piano, che riguarda la razionalizzazione delle risorse, prevede interventi per ridurre la complessità delle attività svolte, per ottenere il duplice obiettivo del contenimento dei costi e della valorizzazione dei risultati.
Rispetto alla ricerca, saranno individuate le priorità sulle quali concentrare le risorse finanziarie, che saranno allocate il base alla valutazione dei risultati, grazie alla implementazione di un sistema di valutazione controllo. Per quanto riguarda le strutture, cioè i dipartimenti, il Senato, entro la fine del 2010 presenterà un piano per la riorganizzazione scientifica di questi ultimi.
Per quanto riguarda il complesso della didattica, la riorganizzazione di questa, nel rispetto delle normative, dovrà evitare la frammentazione della didattica. Anche per i corsi di studio post laurea è prevista la riorganizzazione dell’offerta formativa, con particolare riguardo alla loro effettiva capacità di autofinanziamento.
“Credo – ha concluso il rettore Focardi – che con il varo da parte del Consiglio di amministrazione del nuovo Piano di interventi, elaborato con l’apporto del Senato, l’Ateneo abbia indicato con chiarezza la propria volontà di continuare a voler essere una istituzione importante della ricerca e della didattica. In futuro avremo sempre di più la necessità di poter contare sul sistema delle Istituzioni della città, della Regione e del territorio che ci hanno sostenuti fino ad oggi”.