
di Tobia Bondesan
SIENA. Per chi si ricorda l’autunno rovente del 2008 non sarà una novità: le proposte del governo che riguardavano l’istruzione avevano già allora suscitato scalpore e sdegno tra i ragazzi “dell’onda” che si opponevano alla “riforma “ del ministro dell’istruzione Gelmini.
Ebbene, è passato un anno e le cose non sembrano essere cambiate: ancora una volta gli studenti di numerosissime città d’Italia sono scesi in piazza per protestare contro “i tagli” che stanno “negando il futuro”.
Con lo slogan della manifestazione nazionale “diamogli una lezione” i manifestanti hanno invaso vie e piazze d’Italia, contando più di 150 mila adesioni al fianco dei lavoratori metalmeccanici della FIOM-CGIL.
Sono stati oltre 60 I cortei promossi al livello nazionale dall’UdS (Unione degli Studenti), che hanno attraversato le principali città, oltre ad una notevole partecipazione nei piccoli centri. Sono scesi in piazza più di 20mila studenti a Napoli, 20mila a Milano, 15mila a Torino, 10mila a Roma, 15mila a Bari, 10mila a Firenze, 15mila a Catania …
Nello stesso momento anche a Siena studenti medi, universitari e precari della scuola si sono radunati in Piazza Salimbeni per dire la loro.
Alle nove e la piazza ha iniziato a riempirsi. Dietro al camion, pronto per partire alla testa del corteo, c'erano gli striscioni, le bandiere e poi loro: gli studenti. Erano più di 200, le facce allegre, preoccupate, arrabbiate, impegnate a scrivere slogan su lenzuola stese a terra, erano arrivati da Siena, ma anche dagli istituti della Val D’Elsa.
Dopo il corteo durato circa un’ora e mezzo, partito alle nove da Piazza Matteotti e proseguito per le vie della città tra cori e discorsi, si è passati al dibattito: oltre che ad esponenti delle due associazioni promotrici della manifestazione locale (UdS ed UdU), si sono alternati al microfono studenti di quasi tutti gli istituti senesi, gli universitari ed i precari della scuola nel territorio provinciale.
Tutti hanno parlato di coesione tra insegnanti ed alunni e di rispetto da parte del governo, ad un microfono ormai diventato valvola di sfogo.
Il ritiro dei tagli alla scuola, una legge nazionale per il diritto allo studio, la copertura finanziaria dei corsi di recupero, il ritiro del progetto di legge Aprea e la modifica del riordino degli istituti superiori, il reinserimento dei docenti attualmente senza lavoro, la sicurezza nelle scuole, non sono che pochi dei punti toccati durante la discussione.
SIENA. Per chi si ricorda l’autunno rovente del 2008 non sarà una novità: le proposte del governo che riguardavano l’istruzione avevano già allora suscitato scalpore e sdegno tra i ragazzi “dell’onda” che si opponevano alla “riforma “ del ministro dell’istruzione Gelmini.
Ebbene, è passato un anno e le cose non sembrano essere cambiate: ancora una volta gli studenti di numerosissime città d’Italia sono scesi in piazza per protestare contro “i tagli” che stanno “negando il futuro”.
Con lo slogan della manifestazione nazionale “diamogli una lezione” i manifestanti hanno invaso vie e piazze d’Italia, contando più di 150 mila adesioni al fianco dei lavoratori metalmeccanici della FIOM-CGIL.
Sono stati oltre 60 I cortei promossi al livello nazionale dall’UdS (Unione degli Studenti), che hanno attraversato le principali città, oltre ad una notevole partecipazione nei piccoli centri. Sono scesi in piazza più di 20mila studenti a Napoli, 20mila a Milano, 15mila a Torino, 10mila a Roma, 15mila a Bari, 10mila a Firenze, 15mila a Catania …
Nello stesso momento anche a Siena studenti medi, universitari e precari della scuola si sono radunati in Piazza Salimbeni per dire la loro.
Alle nove e la piazza ha iniziato a riempirsi. Dietro al camion, pronto per partire alla testa del corteo, c'erano gli striscioni, le bandiere e poi loro: gli studenti. Erano più di 200, le facce allegre, preoccupate, arrabbiate, impegnate a scrivere slogan su lenzuola stese a terra, erano arrivati da Siena, ma anche dagli istituti della Val D’Elsa.
Dopo il corteo durato circa un’ora e mezzo, partito alle nove da Piazza Matteotti e proseguito per le vie della città tra cori e discorsi, si è passati al dibattito: oltre che ad esponenti delle due associazioni promotrici della manifestazione locale (UdS ed UdU), si sono alternati al microfono studenti di quasi tutti gli istituti senesi, gli universitari ed i precari della scuola nel territorio provinciale.
Tutti hanno parlato di coesione tra insegnanti ed alunni e di rispetto da parte del governo, ad un microfono ormai diventato valvola di sfogo.
Il ritiro dei tagli alla scuola, una legge nazionale per il diritto allo studio, la copertura finanziaria dei corsi di recupero, il ritiro del progetto di legge Aprea e la modifica del riordino degli istituti superiori, il reinserimento dei docenti attualmente senza lavoro, la sicurezza nelle scuole, non sono che pochi dei punti toccati durante la discussione.