SIENA. Una discarica tra i vigneti. E' questo il brutto spettacolo scoperto dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Poggibonsi a seguito di una serie di indagini svolte sul territorio della Valdelsa.
La "discarica" era stata "intravista" nei terreni gestiti da una impresa vitivinicola che si trova tra i comuni di San Gimignano e Poggibonsi.
Ai margini dei vigneti, tra la fitta vegetazione, si scorgeva la presenza di ben altro materiale. L’intervento eseguito sul posto dai finanzieri, coadiuvati da tecnici dell’ARPAT di Siena, ha confermato i sospetti ed ha consentito di accertare la presenza, in evidente stato di abbandono, a diretto contatto con il terreno ed in assenza di alcuna protezione conservativa, di rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti prevalentemente da materiale in cemento amianto nonché da un quantitativo imprecisato di pali in cemento costituenti i sostegni delle vecchie vigne.Quanto scoperto concretizza un grave danno ambientale, cagionato da rifiuti come le fibre d’amianto che, abbandonati, peraltro in terreni adibiti ad attività agricola, a contatto con l’azione corrosiva dei diversi agenti atmosferici, producono scorie nocive alla salute pubblica nonché un potenziale pericolo di contaminazione delle matrici ambientali e paesaggistiche.Si rammenta che i materiali contenenti cemento amianto sono rifiuti pericolosi e devono essere avviati a recupero/smaltimento da parte di ditte autorizzate, in ottemperanza a quanto previsto dal DLgs. 81/2008 e con le procedure previste dal DM 248/2004.Ma le sorprese per i finanzieri non sono finite con la scoperta della discarica abusiva, poiché nell’ambito della stessa azienda è stata rinvenuta anche una notevole quantità di gasolio agevolato (pari ad oltre 1.000 litri) destinato ad usi diversi da quello agricolo: in pratica il combustibile veniva usato anche per "fare il pieno" alle auto dei soci dell'azienda. Non da meno è stato anche il rinvenimento, nei locali posti nelle vicinanze della cantina dell’impresa, di un ingente quantitativo di zucchero semolato (circa 4 q.li), cautelativamente posto sotto sequestro per scongiurare l’eventuale utilizzo nella prossima campagna vinicola, atteso che nella pratica enologica tale prodotto viene talvolta utilizzato per aumentare il grado alcolico del vino. Oltre allo zucchero anche le aree adibite a discarica, complessivamente pari a mq. 1.150, ed il prodotto petrolifero sono stati posti sotto sequestro; il responsabile dell’azienda agricola, è stato, quindi, denunciato a piede libero, per aver abbandonato rifiuti speciali pericolosi e non, su terreni di proprietà, per aver destinato gasolio agricolo ad usi non consentiti. La detenzione della ingente quantità di zucchero ha consentito, infine, di ipotizzare il tentativo di frode in commercio che si sarebbe realizzata alterando le masse vinose.
La "discarica" era stata "intravista" nei terreni gestiti da una impresa vitivinicola che si trova tra i comuni di San Gimignano e Poggibonsi.
Ai margini dei vigneti, tra la fitta vegetazione, si scorgeva la presenza di ben altro materiale. L’intervento eseguito sul posto dai finanzieri, coadiuvati da tecnici dell’ARPAT di Siena, ha confermato i sospetti ed ha consentito di accertare la presenza, in evidente stato di abbandono, a diretto contatto con il terreno ed in assenza di alcuna protezione conservativa, di rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti prevalentemente da materiale in cemento amianto nonché da un quantitativo imprecisato di pali in cemento costituenti i sostegni delle vecchie vigne.Quanto scoperto concretizza un grave danno ambientale, cagionato da rifiuti come le fibre d’amianto che, abbandonati, peraltro in terreni adibiti ad attività agricola, a contatto con l’azione corrosiva dei diversi agenti atmosferici, producono scorie nocive alla salute pubblica nonché un potenziale pericolo di contaminazione delle matrici ambientali e paesaggistiche.Si rammenta che i materiali contenenti cemento amianto sono rifiuti pericolosi e devono essere avviati a recupero/smaltimento da parte di ditte autorizzate, in ottemperanza a quanto previsto dal DLgs. 81/2008 e con le procedure previste dal DM 248/2004.Ma le sorprese per i finanzieri non sono finite con la scoperta della discarica abusiva, poiché nell’ambito della stessa azienda è stata rinvenuta anche una notevole quantità di gasolio agevolato (pari ad oltre 1.000 litri) destinato ad usi diversi da quello agricolo: in pratica il combustibile veniva usato anche per "fare il pieno" alle auto dei soci dell'azienda. Non da meno è stato anche il rinvenimento, nei locali posti nelle vicinanze della cantina dell’impresa, di un ingente quantitativo di zucchero semolato (circa 4 q.li), cautelativamente posto sotto sequestro per scongiurare l’eventuale utilizzo nella prossima campagna vinicola, atteso che nella pratica enologica tale prodotto viene talvolta utilizzato per aumentare il grado alcolico del vino. Oltre allo zucchero anche le aree adibite a discarica, complessivamente pari a mq. 1.150, ed il prodotto petrolifero sono stati posti sotto sequestro; il responsabile dell’azienda agricola, è stato, quindi, denunciato a piede libero, per aver abbandonato rifiuti speciali pericolosi e non, su terreni di proprietà, per aver destinato gasolio agricolo ad usi non consentiti. La detenzione della ingente quantità di zucchero ha consentito, infine, di ipotizzare il tentativo di frode in commercio che si sarebbe realizzata alterando le masse vinose.