Valentini in Procura come persona informata dei fatti
SIENA. Il sindaco Bruno Valentini si è presentato ieri (27 agosto) in Procura per parlare con i pm che indagano sulle vicende di Mps, in qualità di persona informata sui fatti. Nastasi, Natalini e Grosso avrebbero aperto un fascicolo senza notizie di reati e indagati per capire se si possa parlare di insider trading a seguito della settimana ferragostana di rialzi dei titoli del Monte.
Valentini ha dovuto quindi spiegare l’origine delle dichiarazioni rilasciate a proposito di “investitori stranieri interessati al Monte dei Paschi” (leggi) di cui aveva parlato nelle scorse settimane. In seguito a tali dichiarazioni sia Mancini, presidente uscente della Fondazione, che Profumo, presidente della banca, avevano espresso critiche sull’operato del sindaco di Siena. Non era mancata nemmeno la censura del Provveditore della Fondazione, Claudio Pieri. Il sindaco aveva poi aggiustato il tiro spiegandosi meglio (leggi).
I pm stanno quindi cercando di capire se queste disinvolte dichiarazioni abbiano in qualche modo provocato nella settimana di ferragosto il rialzo sensibile delle azioni del Monte (salite del 13% il 13 agosto, del 10% il 14). I procuratori di Siena vogliono, a quanto si dice, capire se anche il battage sulla soglia del 4% dei diritti di voto possa averha influito in Borsa.
A settembre, comunque, riprenderanno le attività della Procura sul fronte Antonveneta-Mps e sulla banda del 5 per cento.
Nella prima settimana di settembre saranno anche interrogati sei dei nove indagati, cui è stata comunicata la fine della indagini sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps. I sei avrebbero richiesto di essere ascoltati, tramite i loro legali di fiducia, entro il termine dei 20 giorni, ormai scaduti, previsti dal codice dopo le notifiche del 31 luglio. Tra di essi non ci sarebbero l’ex-presidente di banca Mps Giuseppe Mussari e l’ex dg Antonio Vigni.
Valentini ha dovuto quindi spiegare l’origine delle dichiarazioni rilasciate a proposito di “investitori stranieri interessati al Monte dei Paschi” (leggi) di cui aveva parlato nelle scorse settimane. In seguito a tali dichiarazioni sia Mancini, presidente uscente della Fondazione, che Profumo, presidente della banca, avevano espresso critiche sull’operato del sindaco di Siena. Non era mancata nemmeno la censura del Provveditore della Fondazione, Claudio Pieri. Il sindaco aveva poi aggiustato il tiro spiegandosi meglio (leggi).
I pm stanno quindi cercando di capire se queste disinvolte dichiarazioni abbiano in qualche modo provocato nella settimana di ferragosto il rialzo sensibile delle azioni del Monte (salite del 13% il 13 agosto, del 10% il 14). I procuratori di Siena vogliono, a quanto si dice, capire se anche il battage sulla soglia del 4% dei diritti di voto possa averha influito in Borsa.
A settembre, comunque, riprenderanno le attività della Procura sul fronte Antonveneta-Mps e sulla banda del 5 per cento.
Nella prima settimana di settembre saranno anche interrogati sei dei nove indagati, cui è stata comunicata la fine della indagini sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps. I sei avrebbero richiesto di essere ascoltati, tramite i loro legali di fiducia, entro il termine dei 20 giorni, ormai scaduti, previsti dal codice dopo le notifiche del 31 luglio. Tra di essi non ci sarebbero l’ex-presidente di banca Mps Giuseppe Mussari e l’ex dg Antonio Vigni.
I pm contestano, a vario titolo, i reati di falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza, manipolazione del mercato e, solo a Mussari, l’insider trading.