Sienambiente, Revet e Provincia chiedono alla Regione incentivi per rendere competitivi i prodotti
di Umberto De Santis
SIENA. Un incontro “ri-utile” per presentare ai cittadini un esempio concreto di green economy si è svolto oggi (23 febbraio) a Siena presso la sede di Sienambiente. Da un sacchetto di plastica trasparente si vedono tanti oggetti di plastica cosiddetta “povera”, di scarso interesse commerciale, che diventano componentistica per scooter o pannello fonoassorbente autostradale, vaso per fiori o panchina per parco pubblico, aiutando il recupero di materiali plastici della raccolta differenziata a reinserirsi nel ciclo dell’ uso quotidiano, diminuendo in modo considerevole il consumo di petrolio con tutte le forme di inquinamento dirette e indirette che comporta. Numeri importanti, parliamo per la sola Toscana di 3580 tonnellate raccolte nel 2009, che rappresentano il 56% delle plastiche raccolte.
SIENA. Un incontro “ri-utile” per presentare ai cittadini un esempio concreto di green economy si è svolto oggi (23 febbraio) a Siena presso la sede di Sienambiente. Da un sacchetto di plastica trasparente si vedono tanti oggetti di plastica cosiddetta “povera”, di scarso interesse commerciale, che diventano componentistica per scooter o pannello fonoassorbente autostradale, vaso per fiori o panchina per parco pubblico, aiutando il recupero di materiali plastici della raccolta differenziata a reinserirsi nel ciclo dell’ uso quotidiano, diminuendo in modo considerevole il consumo di petrolio con tutte le forme di inquinamento dirette e indirette che comporta. Numeri importanti, parliamo per la sola Toscana di 3580 tonnellate raccolte nel 2009, che rappresentano il 56% delle plastiche raccolte.
Vigni per Sienambiente, Berni per la Provincia di Siena, Caramassi per Revet, l’azienda leader in Toscana per la raccolta e il ricilaggio sono schierati con queste nuove creature di plastica. In definitiva tre dei principali esponenti dell’establishment toscano sia politico/amministrativo che industriale del ciclo dei rifiuti indicono una conferenza stampa per creare un movimento di opinione che suggerisca alla Regione Toscana di mettere incentivi che rendano competitivi questi prodotti, visto il ritorno in termini di minor consumo dell’ambiente che ciò comporta, sia attraverso borse di studio universitarie che l’uso sapiente della “fiscalità ecologica”. Oltretutto vantando la primogenitura dell’iniziativa, che altre regioni italiane non hanno neppur preso in considerazione, e che in altre realtà all’estero potrebbero non essere remunerative.
Noi speriamo che gli eventuali incentivi non generino distorsioni come ci è capitato di vedere e commentare sulle energie rinnovabili, dove gli stessi premiano il geotermico, che sicuramente non è una fonte rinnovabile se non per gli estensori della legge e l’Enel che ne gode, oppure gli industriali del petrolio con i Cip6, oppure certe distorsioni sull’eolico o il fotovoltaico, con incentivi regalati a impianti mai entrati in funzione o che abbiano generato inutile consumo del suolo.
Noi speriamo che gli eventuali incentivi non generino distorsioni come ci è capitato di vedere e commentare sulle energie rinnovabili, dove gli stessi premiano il geotermico, che sicuramente non è una fonte rinnovabile se non per gli estensori della legge e l’Enel che ne gode, oppure gli industriali del petrolio con i Cip6, oppure certe distorsioni sull’eolico o il fotovoltaico, con incentivi regalati a impianti mai entrati in funzione o che abbiano generato inutile consumo del suolo.
Caramassi è uomo competente e appassionato, si ascolta dalle sue parole che nel progetto Revet ha investito tanto, e non solo in immagine.
La lavorazione delle plastiche povere usate, il plastmix, è una realtà che alla conferenza abbiamo toccato con le nostre mani, già testata in sei progetti-obiettivo di cui la collaborazione con Piaggio è un po’ il fiore all’occhiello. L’azienda leader delle due ruote userà particolari in plastica per i suoi scooter senza importarli dal cinese di turno, oltretutto non in grado di fare un prodotto di altrettanta qualità, con un prodotto italiano di filiera di riciclo industriale. Si potrebbe generare un benefico influsso sull’occupazione. I rifiuti plastici toscani che rimangono in regione, una filiera corta che partirà con una maggiore esasperazione della r accolta differenziata, anche se i nostri relatori temono che la situazione finanziaria dei comuni con il patto di stabilità impedisca il passaggio dai cassonetti alla raccolta porta a porta.
La lavorazione delle plastiche povere usate, il plastmix, è una realtà che alla conferenza abbiamo toccato con le nostre mani, già testata in sei progetti-obiettivo di cui la collaborazione con Piaggio è un po’ il fiore all’occhiello. L’azienda leader delle due ruote userà particolari in plastica per i suoi scooter senza importarli dal cinese di turno, oltretutto non in grado di fare un prodotto di altrettanta qualità, con un prodotto italiano di filiera di riciclo industriale. Si potrebbe generare un benefico influsso sull’occupazione. I rifiuti plastici toscani che rimangono in regione, una filiera corta che partirà con una maggiore esasperazione della r accolta differenziata, anche se i nostri relatori temono che la situazione finanziaria dei comuni con il patto di stabilità impedisca il passaggio dai cassonetti alla raccolta porta a porta.
Per finire la buona notizia che, dopo la flessione del 2009, la raccolta differenziata della provincia di Siena sarebbe aumentata arrivando al 46,5% del totale. Bene, ma non ancora sufficiente, diciamo noi, anche perché le discariche non ci saranno all’infinito. Arrivare all’ottanta per cento di differenziata è possibile, anche nell’interesse di Revet, che vedrebbe arrivare a disposizione maggior quantità di materia da trasformare.