In onda gli stralci utili a supportare la loro visione della situazione
SIENA. Questo il post del sindaco Valentini dopo la trasmissione Report.
“Per quanto cerchiamo di voltare pagina, ancora una volta Siena fa notizia in modo negativo per gli strascichi dello scandalo MPS. La puntata di Report riapre una ferita aperta perché il popolo senese non potrà darsi pace finchè i responsabili di quei disastri non verranno puniti in modo esemplare sia penalmente che economicamente. Ho letto più di un commento locale deluso perché attendevano da Report la conferma della tesi mai dimostrata che è tutta colpa del PD senza considerare l’enorme e trasversale convergenza di tanti interessi nazionali ed internazionali su un patrimonio che Siena non è riuscita a difendere perché eravamo come narcotizzati da una pioggia di soldi e di incarichi che hanno annichilito la vigilanza che invece era necessaria. Durante la trasmissione ho comunque ascoltato novità inerenti la morte di David Rossi, come pure l’eventuale esistenza di conti correnti misteriosi che meritano approfondimenti che auspico la magistratura ponga in atto senza indugio alcuno. Chi mi ha intervistato per oltre un’ora, evidentemente ha utilizzato gli stralci che più servivano per supportare la loro lettura della situazione senese, senza mandare in onda le parti che più dimostrano con nettezza il superamento delle vecchie logiche da parte dell’attuale Amministrazione Comunale, che riconosce senza alcuna esitazione l’autonomia della Banca MPS e della Fondazione a differenza degli intrecci del passato. Ad ogni modo non defletteremo di un millimetro dall’obiettivo di rilanciare la nostra città e l’intera provincia, sfruttando ogni opportunità ed alleanza possibile, puntando a recuperare credibilità e reputazione per Siena, opponendoci a chi specula contro di noi per il proprio tornaconto, come hanno fatto recentemente Salvini della Lega Nord e Beppe Grillo, in un innaturale connubio con quei senesi che si augurano ulteriori disgrazie per la propria comunità solo perché non sono loro a governare.”