"Questa è l'ennesima bella figura dell'Amministrazione comunale, alla quale piace incensarsi e basta"
SIENA. “Al Comune di Siena va in scena la favola di Pinocchio”, ha scritto il Segretario provinciale della Lega Nord di Siena, Francesco Giusti, nel commentare i toni trionfalistici del Comune di Siena, che aveva affermato che l’esame di controllo presso la Corte dei Conti della Toscana in merito al rendiconto 2013 dell’Ente senese si era “concluso positivamente”.
“Tutto ciò non corrisponde alla verità dei fatti”, afferma l’esponente leghista, che incalza: “Le bugie di chi ci amministra hanno le gambe corte”. Si legge, infatti, nella delibera n. 475/2015/PRSP del 27 ottobre 2015, facilmente reperibile su Internet: “Sulla base di quanto segnalato dall’ente circa l’irregolarità segnalata, relativa alla non corretta e integrale contabilizzazione delle movimentazioni dei flussi di cassa relativi alle entrate a specifica destinazione, la Sezione ritiene NON RIMOSSA L’IRREGOLARITA’ RISCONTRATA NEL RENDICONTO 2013”, limitandosi, poi, solo a prendere atto degli intendimenti dell’Ente guidato da Valentini e Mancuso.
“Questa è l’ennesima bella figura dell’Amministrazione comunale, alla quale piace incensarsi e basta. Abbiano almeno la decenza di raccontare la verità ai propri concittadini. E’ l’ora che qualcuno paghi, perché i Senesi non si meritano di essere presi in giro: dimettetevi!”, concluse Giusti.
A sostegno della tesi dell’esponente leghista è arrivata anche la dichiarazione su Facebook di Marco Falorni, Consigliere comunale di Impegno per Siena: “Avevo letto la delibera della Corte dei Conti ed ero tentato di scriverne, poi ho rimandato in quanto sconfortato dalla quantità di perle che continuano a produrre i nostri eroi. Stalin diceva: diffamate, diffamate, qualcosa resterà. Questi dicono: incensate, incensate, qualcosa resterà. Questa bella figura arriva dopo l’altra rimediata alla Corte dei Conti, quando Valentini aveva chiesto alla Corte un parere preventivo sull’allungamento della scadenza dei mutui comunali. La Corte si era dichiarata incompetente a fornire il parere, perché non disponibile a fare consulenze gratuite per il Comune. Senza parole”.