SIENA. Si è tenuto ieri pomeriggio in Sala Patrizi un incontro pubblico, promosso dal Comune, per informare gli ordini professionali sulle strategie e le scelte operative introdotte nel nuovo Regolamento Urbanistico del Comune, valido 5 anni, che sarà adottato in Consiglio Comunale nel prossimo autunno.
All'incontro erano presenti l'assessore all'Urbanistica Fabio Minuti, il dirigente della sezione Urbanistica e responsabile del procedimento Renato Valentini, il dirigente della Gestione del Territorio Fabrizio Valacchi, il dirigente della Comunicazione, Sistema Informativo e Reti Tecnologiche Gianluca Pocci, in qualità di garante della comunicazione e Andrea Filpa, consulente dell'Ufficio di Piano.
Filpa ha illustrato il nuovo Regolamento Urbanistico, che "prevede trasformazioni delle aree distinte in quattro tipologie: trasformazione integrata (aree di interventi complessi di un certo rilievo, che creano luoghi di polarità nella città), trasformazioni urbane, aree di completamento e aree di riqualificazione, che incideranno sul territorio in tre modi: nuovi poli (aree ad urbanizzazione di una certa rilevanza), riequilibrio (trasformazioni del tessuto urbano di minore entità, ma non meno importanti) e reticolarità (tutti i servizi relativi a sosta, mobilità e servizi di trasporto a rete)".
Verrà poi introdotto uno strumento innovativo, il cosiddetto "aspirapolvere" per pulire il territorio rurale: "gli edifici fatiscenti potranno essere demoliti e verrà riconosciuto un credito in termini di volumetria spendibile in alcune aree, individuate dal regolamento, nelle quali si potrà edificare solo così".
Ma chi saranno i soggetti che potranno usufruire della funzione dell'aspirapolvere? Sempre Filpa ha specificato che nel caso di demolizione/ricostruzione c'è sempre "un atteggiamento prudenziale, e che sono state escluse le aree di interesse storico. La filosofia da seguire è quella di cercare di diminuire il numero delle persone che risiedono nel territorio rurale, per ciò che questo comporta in termini di servizi".
Fabrizio Valacchi, a tale proposito, ha precisato che non ci sono preclusioni: saranno infatti "i soggetti interessati che si organizzeranno per accedere a questa funzione, che è offerta per non aumentare la città diffusa e ripulire il territorio". Sull'argomento l'Arch. Daniele Ravagni ha proposto, nel caso di demolizione totale nelle zone rurali, di poter "ricostruire con criteri di bioarchitettura e con il vantaggio volumetrico introdotto dalla recente normativa".
Sempre sul tema, Rolando Valentini ha inoltre affermato che "le esperienze passate sugli edifici A4 non sono state eccelse: tante sono state le tipologie di residenze, e molte in contrasto con il tessuto rurale e il paesaggio".
Valentini ha poi illustrato il piano di rafforzamento della reticolarità: sosta (tre tipologie di parcheggio: scambiatore, pertinenziale e attestazione) e nuove infrastrutture viarie (raddoppio del lotto zero, nuova Cassia, bretella Isola D'Arbia-Renaccio). Relativamente alla rete ferroviaria verrà realizzato un nodo di scambio ferro/gomma con l'autostazione di via Lombardi, il sottopasso della ferrovia e la risalita meccanizzata per l'Antiporto.
E' inoltre previsto il completamento della mobilità ciclabile e pedonale: il collegamento con l'impianto di risalita dell'Antiporto, percorsi pedonali nell'area del Tiro a Segno, mentre sono allo studio collegamenti fuori dalle mura per permettere all'area a prevalenza industriale di viale Toselli di ricongiungersi al centro storico.
Augusto Mazzini ha chiesto un'informazione più puntuale per arrivare ad una maggiore partecipazione sul regolamento, visto che "il piano ha una validità di cinque anni, ma le scelte sul piano strutturale si protrarranno più a lungo nel tempo".
Manca, secondo lui, "l'integrazione di più competenze nel Piano Strutturale e per potere parlare di area metropolitana occorrerebbe un interscambio con i Comuni di Colle e Poggibonsi, perché è scarsa la contestualizzazione di Siena nel suo territorio e manca un progetto per la città. Appare negativo, inoltre, lo spostamento delle attività insediative nella zona sud in contrasto con la qualità dell'ambiente e la vera mobilità: forzatura legata a questioni ancora aperte, quali la costruzione del nuovo stadio". Sempre Mazzini ha sottolineato che la "politica sul centro storico è ancora deficitaria: l'eccesso di privatizzazione degli spazi pubblici (tavolini, pedane, ombrelloni ecc.) crea degrado". Ultima notazione sui parcheggi pertinenziali, che secondo lui, "non possono chiamarsi così, quando in effetti non lo sono, portando ad esempio quello di via Garibaldi, dove persone non residenti hanno acquistato il posto auto".
Alle osservazioni di Mazzini ha risposto Filpa, "Siena ha un Piano ed un'amministrazione che si è preoccupata della dimensione metropolitana".
"Il percorso con i comuni limitrofi", ha continuato, "è stato realizzato ed è stata rafforzata la componente ferroviaria: attualmente il sistema della mobilità nel suo complesso garantisce un miglior accesso alla città. Esempio di ricompattazione del tessuto, sia con la città che con i Comuni limitrofi, è la città dell'Arbia, si è puntato su aree dismesse, ad esempio la Novartis, per creare nuovi posti di lavoro".
Ravagni ha poi chiesto delucidazioni circa la monetizzazione del posto auto, dubbi ai quali Valacchi ha risposto evidenziando come per il centro storico esista già da tempo questa possibilità, ma con scarsissimo utilizzo.
Quello tenuto ieri è il secondo di una serie di incontri che l'amministrazione comunale sta effettuando per condividere i principi fondanti dello strumento urbanistico con i cittadini, in modo che questo risponda alle reali esigenze di una realtà urbanistica come quella senese che, oltre alle aspettative degli abitanti, deve tener conto anche della sua vocazione turistica e del possibile, e auspicabile, sviluppo economico che avrà negli anni futuri.
All'incontro erano presenti l'assessore all'Urbanistica Fabio Minuti, il dirigente della sezione Urbanistica e responsabile del procedimento Renato Valentini, il dirigente della Gestione del Territorio Fabrizio Valacchi, il dirigente della Comunicazione, Sistema Informativo e Reti Tecnologiche Gianluca Pocci, in qualità di garante della comunicazione e Andrea Filpa, consulente dell'Ufficio di Piano.
Filpa ha illustrato il nuovo Regolamento Urbanistico, che "prevede trasformazioni delle aree distinte in quattro tipologie: trasformazione integrata (aree di interventi complessi di un certo rilievo, che creano luoghi di polarità nella città), trasformazioni urbane, aree di completamento e aree di riqualificazione, che incideranno sul territorio in tre modi: nuovi poli (aree ad urbanizzazione di una certa rilevanza), riequilibrio (trasformazioni del tessuto urbano di minore entità, ma non meno importanti) e reticolarità (tutti i servizi relativi a sosta, mobilità e servizi di trasporto a rete)".
Verrà poi introdotto uno strumento innovativo, il cosiddetto "aspirapolvere" per pulire il territorio rurale: "gli edifici fatiscenti potranno essere demoliti e verrà riconosciuto un credito in termini di volumetria spendibile in alcune aree, individuate dal regolamento, nelle quali si potrà edificare solo così".
Ma chi saranno i soggetti che potranno usufruire della funzione dell'aspirapolvere? Sempre Filpa ha specificato che nel caso di demolizione/ricostruzione c'è sempre "un atteggiamento prudenziale, e che sono state escluse le aree di interesse storico. La filosofia da seguire è quella di cercare di diminuire il numero delle persone che risiedono nel territorio rurale, per ciò che questo comporta in termini di servizi".
Fabrizio Valacchi, a tale proposito, ha precisato che non ci sono preclusioni: saranno infatti "i soggetti interessati che si organizzeranno per accedere a questa funzione, che è offerta per non aumentare la città diffusa e ripulire il territorio". Sull'argomento l'Arch. Daniele Ravagni ha proposto, nel caso di demolizione totale nelle zone rurali, di poter "ricostruire con criteri di bioarchitettura e con il vantaggio volumetrico introdotto dalla recente normativa".
Sempre sul tema, Rolando Valentini ha inoltre affermato che "le esperienze passate sugli edifici A4 non sono state eccelse: tante sono state le tipologie di residenze, e molte in contrasto con il tessuto rurale e il paesaggio".
Valentini ha poi illustrato il piano di rafforzamento della reticolarità: sosta (tre tipologie di parcheggio: scambiatore, pertinenziale e attestazione) e nuove infrastrutture viarie (raddoppio del lotto zero, nuova Cassia, bretella Isola D'Arbia-Renaccio). Relativamente alla rete ferroviaria verrà realizzato un nodo di scambio ferro/gomma con l'autostazione di via Lombardi, il sottopasso della ferrovia e la risalita meccanizzata per l'Antiporto.
E' inoltre previsto il completamento della mobilità ciclabile e pedonale: il collegamento con l'impianto di risalita dell'Antiporto, percorsi pedonali nell'area del Tiro a Segno, mentre sono allo studio collegamenti fuori dalle mura per permettere all'area a prevalenza industriale di viale Toselli di ricongiungersi al centro storico.
Augusto Mazzini ha chiesto un'informazione più puntuale per arrivare ad una maggiore partecipazione sul regolamento, visto che "il piano ha una validità di cinque anni, ma le scelte sul piano strutturale si protrarranno più a lungo nel tempo".
Manca, secondo lui, "l'integrazione di più competenze nel Piano Strutturale e per potere parlare di area metropolitana occorrerebbe un interscambio con i Comuni di Colle e Poggibonsi, perché è scarsa la contestualizzazione di Siena nel suo territorio e manca un progetto per la città. Appare negativo, inoltre, lo spostamento delle attività insediative nella zona sud in contrasto con la qualità dell'ambiente e la vera mobilità: forzatura legata a questioni ancora aperte, quali la costruzione del nuovo stadio". Sempre Mazzini ha sottolineato che la "politica sul centro storico è ancora deficitaria: l'eccesso di privatizzazione degli spazi pubblici (tavolini, pedane, ombrelloni ecc.) crea degrado". Ultima notazione sui parcheggi pertinenziali, che secondo lui, "non possono chiamarsi così, quando in effetti non lo sono, portando ad esempio quello di via Garibaldi, dove persone non residenti hanno acquistato il posto auto".
Alle osservazioni di Mazzini ha risposto Filpa, "Siena ha un Piano ed un'amministrazione che si è preoccupata della dimensione metropolitana".
"Il percorso con i comuni limitrofi", ha continuato, "è stato realizzato ed è stata rafforzata la componente ferroviaria: attualmente il sistema della mobilità nel suo complesso garantisce un miglior accesso alla città. Esempio di ricompattazione del tessuto, sia con la città che con i Comuni limitrofi, è la città dell'Arbia, si è puntato su aree dismesse, ad esempio la Novartis, per creare nuovi posti di lavoro".
Ravagni ha poi chiesto delucidazioni circa la monetizzazione del posto auto, dubbi ai quali Valacchi ha risposto evidenziando come per il centro storico esista già da tempo questa possibilità, ma con scarsissimo utilizzo.
Quello tenuto ieri è il secondo di una serie di incontri che l'amministrazione comunale sta effettuando per condividere i principi fondanti dello strumento urbanistico con i cittadini, in modo che questo risponda alle reali esigenze di una realtà urbanistica come quella senese che, oltre alle aspettative degli abitanti, deve tener conto anche della sua vocazione turistica e del possibile, e auspicabile, sviluppo economico che avrà negli anni futuri.
