Collegamento Skype tra la Commissione cultura e i vertici della struttura de La Venaria Reale
SIENA. Per delineare il futuro gestionale e organizzativo del Complesso museale del Santa Maria della Scala, insieme alle riacquisizione della memoria è necessario confrontarsi con il presente raccogliendo l’esperienza di altre realtà che operano nell’ambito culturale, affini ma non uguali, così come è avvenuto prima con la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze e, lo scorso 2 aprile, tramite un collegamento Skype con il Consorzio pubblico-privato de La Venaria Reale, per far interagire la Commissione cultura insieme al direttore Generale Alberto Vannelli e al dirigente Gianbeppe Colombano.
Dall’interazione sono, infatti, emerse conoscenze dettagliate sul Consorzio che vede agire il Ministero (proprietario della Reggia), la Regione, il Comune di Venaria, la compagnia San Paolo, la Fondazione 1563 per l’arte e la cultura, mentre sta accogliendo, come nuovo socio, il Comune di Torino.
La Venaria è una realtà che produce le proprie mostre e le esporta “non amando le mostre commerciali”, come ha affermato Vannelli, “bensì attività relative alla Reggia secondo filoni tematici come il racconto delle Corti italiane; la moda e il teatro”. La struttura comprende due organi scientifici: un Comitato e un centro Studi, oltre all’ufficio patrimonio e parti botaniche per attività conservative e manutentive, gestisce in modo diretto anche i servizi aggiuntivi come il bar, il ristorante e il book shop. A questi si aggiunge il supporto dei comitati esterni e di organismi scientifici che possono variare secondo le attività in programmazione. Ogni mostra è accompagnata da attività di studio, conferenze, lezioni, work shop tematici. I dipendenti consortili sono settantacinque, di cui venticinque giardinieri, a cui si aggiunge il personale per i servizi esternalizzati in quanto legati alla stagionalità (biglietteria, guardiania, call center, visite guidate). Alto il costo per la manutenzione dei giardini e quello relativo alle utenze per la climatizzazione di tutti i locali per esposizioni e depositi. Un ufficio stampa composto di circa dieci unità si occupa della comunicazione.
Il recupero e il restauro architettonico della Reggia è stato gestito da un Ufficio di coordinamento tra enti, i lavori sono stati assegnati con appalti pubblici con grande coinvolgimento di giovani progettisti e molti concorsi. Nel 2007 sono stati inaugurati i primi spazi con la difficoltà, soprattutto nel redigere il piano della sicurezza, della coesistenza di spazi espositivi aperti e cantiere. Attualmente a La Venaria la Regione Piemonte ha concesso un finanziamento straordinario per il risparmio energetico. Nella Reggia hanno sede i laboratori della Scuola di Restauro che, associata con il Politecnico, sede delle lezioni teoriche, rilascia un Diploma di Laurea. La scuola è nata da una migrazione delle professionalità coinvolte nel progetto del Cerr nato nel Santa Maria.
Dalle testimonianze raccolte la Commissione Cultura <<ha potuto, intanto, condividere l’importanza di un progetto a cui aderire con coerenza, con adeguata flessibilità sensibile alle mutazioni dei contesti e la migliore gestione che non ne compromettano il presente e ne garantiscano il futuro>>.
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