L’assessore Balani ha risposto a Bianchini, Falorni e Corsi
SIENA. “Dal sito governativo – ha introdotto Massimo Bianchini (Nero su Bianco) si apprende che nel 2014 il Comune ha speso 14milioni e 186mila euro per il personale a tempo indeterminato. In rapporto alla sua popolazione è la spesa maggiore tra i capoluoghi toscani“. Parametrando a 100 in rapporto ai cittadini, ha detto il consigliere, firmatario dell’interrogazione insieme a Marco Falorni (Impegno per Siena) e Andrea Corsi (Moderati di centrodestra) “l’Ente meno costoso è Prato perché Siena sostiene un costo pari a 251, Arezzo si attesta a 121, Pisa a 165 e Firenze a 169”. “Come si spiega – ha chiesto – questo costo abnorme, e come rendere sostenibile per il 2015 una tale spesa in relazione alla fiscalità locale, già altissima, a carico dei cittadini?”.
“La cifra – ha risposto l’assessore al Personale Mauro Balani – rilevata dal consigliere sul sito governativo si trova sotto il codice SIOPE 1101, un codice che non fa distinzione fra compensi relativi all’anno di competenza o anni precedenti; quindi occorre molta cautela ad assumere tale dato quale indicatore di costo”. Balani nell’evidenziare che l’Amministrazione senese sostiene una spesa di personale, rispetto ai suoi abitanti, più alta perché la città offre servizi non solo ai residenti, ma anche a turisti e studenti universitari, ha sottolineato “L’altissimo divario fra frequenza e residenza che va letto anche in considerazione della presenza del polo ospedaliero, e sul fatto che molti servizi sono strutturati sulla frequenza media e non sulla residenza”.
“Circoscritto il quadro di riferimento – ha proseguito – il problema ne esce sicuramente ridimensionato ma non per questo inesistente tenuto conto, anche, della contratta capacità di spesa degli Enti locali. Merita, però, ricordare che la voce di costo per il personale a tempo indeterminato discende da un capitolo di spesa strutturale dove i margini di intervento sono limitati, tranne in fase di dissesto. Inoltre le recenti riforme pensionistiche non hanno certo agevolato il compito degli amministratori”. Al di là degli effetti mediatici che possono produrre i valori assoluti l’assessore ha ricordato le iniziative intraprese per il contenimento della spesa. “la più importante è stata la dichiarazione di esubero su alcuni profili e il relativo programma di pensionamento in deroga alla normativa vigente ricorrendo ai requisiti antecedenti la riforma Fornero a fronte di un impegno dell’Amministrazione alla mancata copertura, per almeno due anni, dei 39 posti lasciati liberi”.
Il quadro della spesa negli ultimi quattro anni ha infatti registrato una diminuzione che dal 2014 al 2010 ha prodotto un risparmio di 4milioni e 156mila euro pari a -14,25%; dal 2014 al 2012 -980mila euro pari a -3,77% e con una proiezione del 2015 sul 2014 di -563mila euro (-2,25%). Balani ha infine sottolineato come “il personale non sia solo ascrivibile alla voce di costo, perché può essere anche fonte di entrate per servizi resi ad altre autonomie locali, o di economie nel caso si receda da esternalizzazioni di attività”. “L’altra direzione che stiamo seguendo è quella dell’ottimizzazione dell’attività di alcuni uffici dove sono presenti adeguate dotazioni organiche e competenze”.
In effetti la convenzione con l’Anci, per la gestione di settori specialistici come la previdenza in favore di piccoli comuni della bassa Toscana, che non hanno professionalità specifiche per questa materia costituirà un’entrata economica a beneficio delle casse comunali; così come la gestione degli incassi in house dei tributi TARI e TASI, ricondotta nell’ordinaria operatività degli uffici. Un beneficio, questo, stimabile in almeno 300mila euro.
Il consigliere Bianchini nel far notare che i dati pubblicati sul sito governativo non corrispondono a quanto dichiarato dall’assessore ha informato che ripresenterà una nuova interrogazione così da avere una risposta esaustiva su quanto richiesto.