SIENA. Il Rapporto Qualivita 2009 sulle produzioni agroalimentari italiane DOP, IGP e STG, è stato elaborato dai dati raccolti dall’ Osservatorio socio economico della Fondazione Qualivita, sul complesso mondo dell’agroalimentare a denominazione geografica italiano. Questa nuova pubblicazione, che verrà presentata a Roma giovedì 14 gennaio, affronta l’analisi e l’interpretazione dei fenomeni più significativi del settore, nel tentativo di dare razionalità e giudizio all’intero comparto, ma soprattutto per disegnare traiettorie percorribili, nel quadro di incertezza generale che ha contrassegnato l’andamento economico di questi ultimi mesi.
L’Osservatorio Qualivita rileva e confronta i dati del settore agroalimentare di qualità fin dal 2003. Per questa settima edizione del Rapporto 2009 sulle produzioni agroalimentari italiane DOP, IGP e STG, sono stati scelti nuovi criteri di valutazione, affiancando all’interpretazione dei dati dell’Osservatorio Qualivita proposta da Mauro Rosati, segretario generale della Fondazione Qualivita, un’analisi di Alberto Mattiacci, professore ordinario di economia e marketing alla Sapienza di Roma. Attraverso questo nuovo sistema di interpretazione dei dati il Rapporto 2009, vuole essere uno strumento utile al sistema delle imprese aderenti al variegato mondo dei prodotti a denominazione di origine, grazie ad una visione d’insieme che valuta sia le proiezioni numeriche rilevate gli scorsi anni, che gli avvenimenti che hanno caratterizzato il sistema agroalimentare, in questo periodo di crisi economica. Il Rapporto contiene anche le classifiche dei prodotti a denominazione con maggior fatturato alla produzione e al consumo, le province con il maggior numero di denominazioni registrate e le migliori performance delle produzioni del settore.
Per la prima volta nel Rapporto Qualivita 2009 è stata inserita una panoramica di stampa nazionale e internazionale, relativa al settore agroalimentare a denominazione di origine e a indicazione geografica, che evidenzia le criticità e i punti di forza del settore, ma soprattutto quanto ancora la comunicazione, sia talvolta confusa e fuorviante.
Nell’occasione sarà anche presentato il protocollo di intesa siglato fra Fondazione Qualivita e Aicig, Associazione Italiana dei Consorzi Indicazioni Geografiche, che consentirà una migliore valorizzazione del sistema delle produzioni agroalimentari italiane, attraverso attività congiunte e sinergiche.
L’Osservatorio Qualivita rileva e confronta i dati del settore agroalimentare di qualità fin dal 2003. Per questa settima edizione del Rapporto 2009 sulle produzioni agroalimentari italiane DOP, IGP e STG, sono stati scelti nuovi criteri di valutazione, affiancando all’interpretazione dei dati dell’Osservatorio Qualivita proposta da Mauro Rosati, segretario generale della Fondazione Qualivita, un’analisi di Alberto Mattiacci, professore ordinario di economia e marketing alla Sapienza di Roma. Attraverso questo nuovo sistema di interpretazione dei dati il Rapporto 2009, vuole essere uno strumento utile al sistema delle imprese aderenti al variegato mondo dei prodotti a denominazione di origine, grazie ad una visione d’insieme che valuta sia le proiezioni numeriche rilevate gli scorsi anni, che gli avvenimenti che hanno caratterizzato il sistema agroalimentare, in questo periodo di crisi economica. Il Rapporto contiene anche le classifiche dei prodotti a denominazione con maggior fatturato alla produzione e al consumo, le province con il maggior numero di denominazioni registrate e le migliori performance delle produzioni del settore.
Per la prima volta nel Rapporto Qualivita 2009 è stata inserita una panoramica di stampa nazionale e internazionale, relativa al settore agroalimentare a denominazione di origine e a indicazione geografica, che evidenzia le criticità e i punti di forza del settore, ma soprattutto quanto ancora la comunicazione, sia talvolta confusa e fuorviante.
Nell’occasione sarà anche presentato il protocollo di intesa siglato fra Fondazione Qualivita e Aicig, Associazione Italiana dei Consorzi Indicazioni Geografiche, che consentirà una migliore valorizzazione del sistema delle produzioni agroalimentari italiane, attraverso attività congiunte e sinergiche.