Chi non può essere d’accordo su un taglio ai costi della politica, quando siamo tutti consapevoli che occorre fare risparmi e gestire le spese con oculatezza per non gravare oltremodo sul bilancio statale.
Il Circolo Valdelsa dell’ Italia dei Valori ha deciso, con senso di responsabilità e seguendo le indicazioni e le direttive che provengono dal governo centrale di dare ai cittadini concreti segnali di austerità, etica ed equità sociale, prima ancora che questo provvedimento trovi la sua concreta applicazione (pare infatti che, a causa delle rimostranze di molti sindaci ed amministrazioni e soprattutto per non creare agitazione e maldipancia scontentando il personale politico delle periferie visto che siamo in campagna elettorale per le elezioni amministrative, la riforma partirà dal prossimo anno), di cogliere la palla al balzo e presentare una mozione nel prossimo Consiglio Comunale di Poggibonsi del 28 gennaio, con la quale chiederemo di dare un bel taglio (il 20%) al ricco gettone di presenza (circa 18 euro netti) che i consiglieri comunali (la casta) percepiscono per ogni seduta e devolverli in beneficienza.
Si stima che la riduzione dei consiglieri comunali si aggiri intorno al numero di 45.000 unità, con un bel risparmio da parte delle casse dello Stato non c’è che dire il piano non fa una grinza, senonchè, senonchè… C’è qualcosa che ci sfugge in questi numeri.
Ci sarebbe da chiedere al ministro Calderoli, infatti, tenuto conto che riveste il ruolo di ministro per la Semplificazione Amministrativa, se non era più semplice (repetita iuvant) tagliare, tanto per coinciare, solo 25 Senatori e 25 Deputati, tenuto conto della larga maggioranza presente in Parlamento che da tempo si dichiara favorevole (specialmente prima delle elezioni) alla riduzione degli onorevoli e dei senatori, così tra le altre cose avremmo anche risparmiato più soldi.
Uno dei pochi provvedimenti condiviso da tutti gli schieramenti e su cui si poteva trovare certamente un accordo non è stato adottato, chissà perché.
Una volta si diceva che l’esempio deve venire dall’alto, da coloro che hanno la guida del Paese, perché solo così si può essere credibili e chiedere agli altri di fare sacrifici, oggi non riusciamo più a capire come mai una classe politica che pretende di rappresentare i cittadini non abbia fatto non solo il taglio dei parlamentari, ma nemmeno quello delle tasse, né quello del costo del lavoro e neppure quello dei doppi e tripli incarichi (con relativi doppi e tripli stipendi).
Risulta che, solo per fare un esempio, l’onorevole Lucio Stanca (PDL ma la cosa purtroppo è bipartisan) percepisca seguenti stipendi:
– 164.168 euro da parlamentare;
– 300.000 euro quale amministratore delegato dell’EXPO 2015;
– 30.000 euro come consigliere EXPO 2015;
– 150.000 euro di variabile per l’EXPO 2015;
per un totale di euro 644.168, tutto ciò permesso dalla legge, beninteso.
Domanda: sono sostenibili oggi situazioni come questa?
Qualcuno affermerà che queste sono le solite argomentazioni qualunquiste e populiste, intrise di demagogia e antipolitica, ma purtroppo noi dell’ IDV siamo fatti così, guardiamo prima la trave e poi la pagliuzza e crediamo che questo Governo Superciuk (il personaggio di un fumetto di Alan Ford che rubava ai poveri per dare ai ricchi) dovrà risolvere queste contraddizioni, queste distonie in tema di giustizia fiscale e redistribuzione dei redditi, in un momento, come quello attuale, di grandi difficoltà economiche e sociali smettendo di propagandare provvedimenti mistificatori o non sarà più la voce della politica a farsi sentire ma quella dei senza-lavoro e dei senza-futuro.
Giacomo Toni
Italia dei Valori – Circolo Valdelsa