POGGIBONSI. Finalmente, dopo anni di violenze subite in silenzio, sicuramente anche per amore dei due figli di 11 e 4 anni, una donna di 27 ha trovato il coraggio di denunciare il proprio marito per una serie di infinite violenze in famiglia. L’arresto dell’uomo, E. G. E. classe 1979, rumeno da anni residente in Italia nella Val d’Elsa, è avvenuto alle prime luci dell’alba del 21 gennaio, dopo che la giovane moglie, nonostante la brutale violenza subita, era riuscita ad avvertire i Carabinieri della Compagnia di Poggibonsi, richiedendone l’intervento.
Giunti sul posto i militari della Benemerita hanno immediatamente fatto intervenire i medici del 118 per curare la donna, visibilmente provata e fisicamente segnata dall’aggressione e per accertare lo stato di salute dei due bambini. All’arrivo dei militari, l’uomo ha reagito con violenza contro la propria moglie, cercando di colpirla con calci e pugni, motivo per il quale i Carabinieri lo hanno immediatamente arrestato e condotto in caserma.
Dopo le cure del caso, la donna, a cui sono state riscontrate lesioni giudicate guaribili in 10 giorni, è stata portata in caserma per ricostruire i fatti, portando alla luce una ennesima triste storia di violenza, privazioni e sofferenza. È così che, ai militari dell’Arma, la donna ha raccontato di una serie d’interminabili privazioni, maltrattamenti ed ogni altro tipo di violenze cui lei ed i figli erano stati soggetti nell’ultimo anno.
L’arrestato infatti, stando a quanto ricostruito dalla donna, nel corso del 2015 avrebbe acuito i propri comportamenti brutali prima contro la moglie e poi contro i figli. E proprio questo passaggio di violenze avrebbe spinto la giovane rumena a non tollerare più in silenzio i comportamenti del marito, riuscendo quindi a trovare il coraggio e la forza per richiedere l’intervento dei Carabinieri.
Al rumeno quindi, i militari dell’Arma hanno contesto i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni e, per questi motivi, è stato arrestato e tradotto in carcere a Siena. La donna ed i due minori sono stati segnalati ai servizi sociali affinché vengano collocati in idonea struttura.