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di Annalisa Coppolaro
VESCOVADO DI MURLO. Il paese si sveglia intontito dopo una domenica terribile. A memoria d’uomo non si ricorda un fatto di sangue come quello accaduto la mattina presto per le vie centrali del paese. Gli urli della coppia, la lite, il gesto estremo dell’uomo, i pochi passanti che attoniti assistono, in Via delle Rimembranze, ad una scena inaudita.
Come si arrivi a questi punti, a picchiare e poi investire una compagna, nessuno sa rendersene conto. La furia cieca di un uomo, il suo voler negare di averlo fatto di proposito, dicono molto su di lui, forse. Ma nessuno conosceva bene la coppia di domenicani in paese, anche se lui era da diversi anni in zona, prima con un’altra compagna ed un figlio che tempo fa si sono trasferiti in Lazio.
“Non conoscevamo bene il marito della donna, ma avevamo sentito dire che con la moglie le cose non andavano bene”, ci dicono i vicini di casa. La giovane infatti, sembra per i problemi con il marito, aveva trovato lavoro in un ristorante locale e si era trasferita da un’amica.
Il paese intero si è riversato per strada, l’urlo delle sirene ha spaventato molti, altri hanno saputo dell’omicidio ma hanno preferito rimanere a casa, mentre gli sms sfrecciavano da un cellulare all’altro. Incredulità, sconforto, voglia di capire hanno scosso tutti a Murlo.
Vescovado nelle agenzie di stampa, sui giornali nazionali e su Rai3 c'era finito solo per cose positive: per gli studi eseguiti sul DNA degli abitanti murlesi negli anni 90 che stabilirono una connessione diretta tra l’attuale struttura genetica di chi abita a Murlo da generazioni e quel DNA che era stato estratto dai resti umani dell’insediamento di Poggio Civitate. In quell’occasione Murlo, “ultima città etrusca d’Italia”, era apparsa su Le Figaro, sui giornali britannici e americani.
Questo è un territorio di gente tranquilla, operosa, dove la vita scorre quasi uguale giorno per giorno, dove i ragazzi si incontrano nei bar o fanno due tiri a pallone nel campino, dove la tranquillità spinge molte famiglie di varie parti d’Italia a prendere casa qui. Un territorio in crescita, molte centinaia le persone nuove arrivate a Murlo negli ultimi anni. Eventi culturali, una zona bellissima, talvolta “troppo” tranquilla, si direbbe. Ecco perchè non si dimenticherà mai più questa calda domenica di giugno ed il dramma di una famiglia straniera che aveva scelto questo paese per vivere e lavorare.
VESCOVADO DI MURLO. Il paese si sveglia intontito dopo una domenica terribile. A memoria d’uomo non si ricorda un fatto di sangue come quello accaduto la mattina presto per le vie centrali del paese. Gli urli della coppia, la lite, il gesto estremo dell’uomo, i pochi passanti che attoniti assistono, in Via delle Rimembranze, ad una scena inaudita.
Come si arrivi a questi punti, a picchiare e poi investire una compagna, nessuno sa rendersene conto. La furia cieca di un uomo, il suo voler negare di averlo fatto di proposito, dicono molto su di lui, forse. Ma nessuno conosceva bene la coppia di domenicani in paese, anche se lui era da diversi anni in zona, prima con un’altra compagna ed un figlio che tempo fa si sono trasferiti in Lazio.
“Non conoscevamo bene il marito della donna, ma avevamo sentito dire che con la moglie le cose non andavano bene”, ci dicono i vicini di casa. La giovane infatti, sembra per i problemi con il marito, aveva trovato lavoro in un ristorante locale e si era trasferita da un’amica.
Il paese intero si è riversato per strada, l’urlo delle sirene ha spaventato molti, altri hanno saputo dell’omicidio ma hanno preferito rimanere a casa, mentre gli sms sfrecciavano da un cellulare all’altro. Incredulità, sconforto, voglia di capire hanno scosso tutti a Murlo.
Vescovado nelle agenzie di stampa, sui giornali nazionali e su Rai3 c'era finito solo per cose positive: per gli studi eseguiti sul DNA degli abitanti murlesi negli anni 90 che stabilirono una connessione diretta tra l’attuale struttura genetica di chi abita a Murlo da generazioni e quel DNA che era stato estratto dai resti umani dell’insediamento di Poggio Civitate. In quell’occasione Murlo, “ultima città etrusca d’Italia”, era apparsa su Le Figaro, sui giornali britannici e americani.
Questo è un territorio di gente tranquilla, operosa, dove la vita scorre quasi uguale giorno per giorno, dove i ragazzi si incontrano nei bar o fanno due tiri a pallone nel campino, dove la tranquillità spinge molte famiglie di varie parti d’Italia a prendere casa qui. Un territorio in crescita, molte centinaia le persone nuove arrivate a Murlo negli ultimi anni. Eventi culturali, una zona bellissima, talvolta “troppo” tranquilla, si direbbe. Ecco perchè non si dimenticherà mai più questa calda domenica di giugno ed il dramma di una famiglia straniera che aveva scelto questo paese per vivere e lavorare.