Fattori e Sarti l'hanno presentata su istanza di Sinistra per Sovicille
SOVICILLE. Da Alfredo Camozzi – Sinistra per Sovicille riceviamo e pubblichiamo.
“Su istanza della Lista Sinistra per Sovicille, i Consiglieri Regionali Fattori e Sarti hanno presentato un’ interrogazione finalizzata a conoscere “a quale punto è l’iter procedurale riguardo alle competenze della Regione in materia” e come la Regione può intervenire al fine di porre rimedio ad una serie di problematiche di ordine ambientale ed urbanistico sollevate in premessa”.
Tra esse di particolare rilievo sono: il non regolare ricorso allo strumento della variante semplificata; la mancanza di un unico rapporto ambientale e di un unico studio di incidenza ambientale per le tre varianti (Bellaria, CRAS e Bagnaia) come era stato richiesto dalla Regione, al fine di valutarne l’effetto cumulativo sull’ambiente; non aver tenuto conto della nota del Bacino Regionale Ombrone, la quale afferma che “al fine di una corretta modifica della pericolosità idraulica dovrà essere presa in esame una porzione di territorio più ampia” di quella considerata dallo studio della Novartis inserito nella variante; il considerevole “alleggerimento” dei vincoli relativi alla tutela del bacino acquifero del Luco; la mancanza di informazioni circa la periodicità dei controlli dei reflui depurati da conferire nel fosso del Mulinello e l’assenza di dati specifici relativi ad eventuali rilasci inquinanti nell’aria. L’ interrogazione rileva infine che l’aumento degli indici di fabbricabilità e della copertura consentita crea un precedente al quale potrebbero adeguarsi anche le aziende presenti nei comparti adiacenti e determina un inevitabile incremento di consumo di suolo, nonché impatto sul paesaggio e sulla falda.
Aggiungiamo che l’ARPAT, sempre in riferimento alla variante Bellaria, ha segnalato che in ottemperanza al D.Lgs. 152/06 Bayer Healthcare Manufacturing ha trasmesso, in data 3 maggio 2016, una comunicazione “di potenziale contaminazione di un’area in loc. Bellaria che sembrerebbe rientrare nell’ambito territoriale oggetto della variante” e raccomanda “di prevedere forme di opportuna tutela finalizzate alla protezione e prevenzione per l’aspetto quali-quantitativo delle acque del Corpo Idrico sotterraneo carbonatico della Montagnola Senese e piana di Rosia, anche considerata la rilevanza strategica dell’acquifero per l’approvigionamento idropotabile di vaste zone del comprensorio senese”.