“Più formazione, sgravi a chi investe e assume, salario minimo orario fra 9 e 10 euro perché la sfida con gli altri la dobbiamo giocare sulla qualità non sulla concorrenza al ribasso”
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SIENA. “Solo investendo sulla qualità della formazione e del sapere, sulla ricerca e sull’innovazione, sui diritti e sui salari saremo in grado di costruire un futuro ai nostri figli” così la ministra all’istruzione, Valeria Fedeli, nel suo tour fra le imprese e i cittadini di Poggibonsi e Colle di Val d’Elsa.
Accompagnata dal sindaco di Poggibonsi, David Bussagli, la ministra, candidata del centrosinistra nel collegio senatoriale 6 della Toscana che oltre alla provincia di Pisa comprende anche questi comuni della provincia di Siena, dopo un giro al mercato parlando con cittadine e cittadini ha incontrato prima gli artigiani presso l’auditorium della Cna, poi ha visitato l’azienda metalmeccanica FMV, poi è stata presente a un dibattito con i commercianti presso la sede di Confcommercio e infine ha avuto un faccia a faccia con le famiglie e il mondo della scuola alla sala polivalente “La Ginestra”.
“E’ così che faccio la mia campagna elettorale – spiega Fedeli – fra le persone vere, in carne e ossa, perché la politica deve avere la forza e la voglia di confrontarsi coi problemi di tutti i giorni, ascoltare e impegnarsi a risolverli. Forse sono della vecchia scuola ma i miei 34 anni di sindacato nella Cgil mi hanno insegnato che l’unico modo per risolvere i problemi è conoscerli e l’unico modo di conoscerli e confrontarsi con le persone che li vivono”.
“E i nodi da sciogliere – aggiunge Fedeli – esistono anche in queste realtà che pure sono aree in cui la coscienza civica, la solidarietà e lo spirito imprenditoriale hanno fatto tanto e bene. Sia le persone al mercato, sia gli artigiani e i commercianti, sia le insegnanti che gli operai della FMV ad esempio hanno riconosciuto che il Governo in questi anni ha fatto molto. Del resto i numeri sono numeri: avevamo un Pil a meno 1,7% e oggi è a più 1,5%, avevamo 22 milioni di occupati e adesso siamo a 23 milioni, la disoccupazione era al 13% e oggi siamo all’11%, quella giovanile era al 44% e oggi è al 32%. E sulla scuola possiamo citare gli oltre 100mila insegnanti precari che finalmente sono stati assunti o i 10 miliardi per l’edilizia scolastica, o i 3,5 miliardi in più per l’istruzione mentre prima sulla scuola si interveniva solo tagliando. Lo stesso discorso vale per i diritti: non solo le unioni civili ma ad esempio prima la maternità per le partite Iva e le ricercatrici non c’era, oggi c’è; prima c’erano le dimissioni in bianco oggi non ci sono più; prima non c’erano norme contro il caporalato oggi ci sono. Il passo in avanti insomma c’è stato, ora però si tratta di non fermarsi e di non tornare indietro e di questo mi pare che in tanti siano consapevoli”
Quanto alla direzione di marcia Fedeli ha le idee chiare: “più sapere, più diritti e più lavoro”.
“Gli imprenditori seri – racconta Fedeli – sanno cha a loro una concorrenza basata sulla riduzione dei diritti e del salario dei lavoratori porta solo danni. Perché così riduco il potere d’acquisto delle famiglie e quindi i primi a pagarne le conseguenze saranno proprio artigiani e commercianti, cioè quelle piccole e medie imprese che sono da sempre la spina dorsale del sistema produttivo italiano”
“Posso andare a fare frigoriferi in Slovacchia perché là mi consentono di pagare meno i lavoratori, non rispettare le norme ambientali e i diritti ma poi quei frigoriferi a chi li vendo se in Italia i lavoratori li ho mandati a casa?- è l’esempio che fa la ministra – . E come possiamo pensare che un ragazzo che guadagna 2-3 euro l’ora per consegnare pizze o rispondere in un call-center possa pensare di costruirsi un futuro, mettere su casa e famiglia”
“La strada è solo quella della qualità – aggiunge Fedeli – : qualità del lavoro, con un salario minimo orario, per chi non è coperto dal contrtto nazionale, di 9-10 euro e incentivi strutturali a chi assume a tempo indeterminato perché il lavoro stabile vale di più e quindi deve costare di meno. Qualità del prodotto e della produzione innovando il made in Italy e rilanciando gli investimenti come fatto con Impresa 4.0. Qualità della formazione con un legame sempre più virtuoso fra mondo della scuola e mondo del lavoro.”.
In serata poi la ministra s’è spostata a Colle di Val d’Elsa per un incontro sulla scuola alla Vecchia Cartiera Hotel.