Senesi e Lattanzio criticano le posizioni del "quinto assessore"
MONTERIGGIONI. Da Raffaella Senesi e Fabio Lattanzio della Lista Civica Per Monteriggioni riceviamo e pubblichiamo.
“Ci meraviglia, per diversi motivi, la difesa assunta dal consigliere comunale di Siena Bruno Valentini rispetto all’operato della giunta Frosini che, con delibera di Giunta n.151/2020, ha cancellato d’ufficio dall’elenco delle opere pubbliche la realizzazione del centro civico a servizio delle frazioni di SanMartino e Tognazza: sia perché Valentini non ha ruoli politici o amministrativi a Monteriggioni che lo possano legittimare a dare giudizi a mezzo stampa su quali opere siano necessarie e quali no nel nostro comune, sia perché nella sua funzione di consigliere comunale a Siena polemizza quotidianamente con la giunta De Mossi, che secondo lui non prosegue, anzi smantella, o comunque realizza diversamente quanto impostato nella sua sindacatura. ma evidentemente le nostre critiche hanno messo in imbarazzo l’amministrazione di Monteriggioni, che il 10 febbraio, si presenterà ai residenti per illustrare quanto già deciso.
Il bilancio partecipato del 2012 (sindaco per l’appunto Valentini) fu un bellissimo atto di democrazia diretta, finanziato dalla Regione Toscana, con cui si rendevano i cittadini protagonisti nel decidere le priorità nell’azione amministrativa.
Per le frazioni di SanMartino-Tognazza fu ritenuta di primaria importanza la realizzazione del centro civico a servizio della comunità. Precisiamo che questo non era stato pensato assolutamente come un centro sanitario, ma come un contenitore di funzioni utili alla comunità e alla vita sociale di frazioni-dormitorio molto popolate ma sprovviste di servizi e di spazi aggregativi, che magari poteva anche comprendere un ambulatorio medico. ma niente a che fare con il poliambulatorio di Fontebecci di proprietà privata che risibilmente viene preso a pretesto per giustificare l’eliminazione del centro civico. L’amministrazione della sindaca Senesi, correttamente, non ha cancellato il centro civico benché ereditato da chi l’aveva preceduta, ma lo ha progettato, finanziato con l’avanzo di amministrazione, reso eccezionalmente disponibile dal governo Renzi nel 2015, e messo a gara. Poi purtroppo da parte dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto si sono generate complicazioni per cui non è stato possibile iniziare i lavori prima della fine del mandato.
L’ex sindaco di Siena Valentini nel suo tentativo di soccorso politico all’amministrazione Frosini, si spinge a dire che dopo 10 anni le condizioni e le esigenze sono talmente mutate da giustificare la sostituzione con una diversa opera pubblica.
Non siamo d’accordo, perché il centro civico e la palestra a servizio della scuola non sono antitetici né intercambiabili, avendo funzioni e obiettivi diversi, ma resta comunque la nostra critica, oltre che di merito, anche di metodo.
Infatti quando si chiede a i cittadini come spendere i loro soldi, da questo deriva un indirizzo per l’amministrazione e l’indirizzo è vincolante per quel sindaco e per i successivi. Se si ritiene che le condizioni e le necessità siano cambiate si torna a consultare la cittadinanza, prima di annullare una sua scelta.
Come affermato di recente dal presidente di Anac (Autorità nazionale anticorruzione): “una amministrazione progetta la sua opera per la sua legislatura, consiliature e il sindaco che segue l’abbandona perche non la sente sua. Dobbiamo cominciare a pensare che le opere sono del paese e quindi si progetta al di là del recinto….ci sono alcuni impegni che superano il mandato elettorale del soggetto che li fa, che sono per la cittadinanza…”.