PIENZA. È di stamani la notizia che Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari, ha provveduto, dopo un’attesa lunga sei anni, a pubblicare l’elenco dei luoghi potenzialmente idonei ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.
Sono 7 le regioni italiane giudicate potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nazionale delle scorie nucleari e tra queste figura anche la Regione Toscana. Le aree individuate nel territorio regionale sono quelle del Comune di Pienza e di Trequanda nella
provincia di Siena e di Campagnatico nella provincia di Grosseto.
Il Comune di Pienza è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO sia per il centro storico della Città che per la sua collocazione in Val d’Orcia, rispettivamente simboli del genio creativo umano, degli ideali di buon governo e di armonia ed equilibrio tra uomo e natura. Non si comprende, dunque, la ragione per cui il nostro Comune compaia tra le aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.
Come può Pienza soddisfare i criteri di Ispra e i requisiti delle linee guida della Iaea (International Atomic Energy Agency)? Tutto ciò appare in evidente contraddizione con quanto perseguito negli anni dall’Amministrazione Comunale per ciò che riguarda la tutela e la conservazione del nostro patrimonio storico, artistico e naturalistico e con i valori e gli ideali dell’intera comunità.
Partono da oggi i sessanta giorni di consultazione pubblica con Regioni ed enti locali finalizzata a presentare osservazioni a Sogin. Confidiamo che in questo arco di tempo si facciano i dovuti approfondimenti per chiarire i termini di una questione che appare oggi
tutt’altro che definita e ci auguriamo che sul tema si possano trovare compattezza e comunità di intenti.
I Consiglieri del Gruppo Consiliare “Uniti si può – Centro Sinistra per Pienza e Monticchiello